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Mazda: al via lo sviluppo della bioplastica

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 10 dic 2014
Mazda: al via lo sviluppo della bioplastica
La bioplastica verrà utilizzata per realizzare componenti ecosostenibili per auto, particolarmente resistenti a graffi e urti.

La bioplastica verrà utilizzata per realizzare componenti ecosostenibili per auto, particolarmente resistenti a graffi e urti.

In un’ottica sempre più ecosostenibile, che allontani la produzione industriale dalla schiavitù dei materiali fossili, come il carbone e soprattutto il petrolio, Mazda ha deciso di puntare sullo sviluppo delle bioplastiche, ovvero materiali plastici di origini vegetali. Proprio come accade per i biocarburanti, molto utilizzati in Sudamerica, l’industria automobilistica potrebbe utilizzare nel prossimo futuro sempre più componenti realizzati con l’utilizzo di bioplastiche, capaci di offrire molteplici vantaggi rispetto ai tradizionali materiali plastici, considerando che i materiali vegetali risultano biodegradabili, anallergici, facilmente riciclabili e smaltibili, a tutto vantaggio dell’ambiente. Come accennato in precedenza, l’uso delle bioplastiche ridurrebbe sensibilmente il consumo del petrolio, materiale fossile esauribile, molto inquinante e oggetto di continue speculazioni economiche e finanziarie.

Purtroppo però, anche con la bioplastica non è tutto rose e fiori: come accaduto per i biocarburanti, anche le bioplastiche sono state messe sotto accusa perché possono contribuire in maniera significativa alla riduzione della produzione mondiale di cibo, considerando la necessità di realizzare grandi coltivazioni di vegetali (come ad esempio il granturco) da dedicare successivamente alla produzione di questo tipo di materiale. Per ovviare a questo problema, Mazda ha intrapreso un innovativo programma di ricerca in collaborazione con l’Hiroshima University, denominato Mazda Bioplastic Project: il progetto ha come scopo quello di studiare e successivamente sviluppare un’inedita produzione di polipropilene derivato da sostanze vegetali non destinate all’alimentazione che verranno utilizzate esclusivamente per il settore automotive.

Lo studio della Casa giapponese verrà orientato verso un processo di produzione capace di “trasformare” in maniera ecosostenibile la cellulosa derivata da vegetali di scarto in etanolo. Quest’ultimo elemento sarà poi convertito in materiale plastico, utilizzando un composto di etilene e propilene. La bioplastica che verrà realizzata sarà particolarmente resistente ai graffi, agli urti e al calore, in modo da poter essere utilizzata con successo nella realizzazione di componenti per automobili, come paraurti, specchietti e tanto altro ancora.  La Casa di Hiroshima  svelerà  i primi prototipi di componenti realizzati da bioplastiche in occasione dell’Eco-Products 2014, evento dedicato alla  tecnologia ambientale che si tiene in questi giorni nella città di Tokyo.

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