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Meloni a Pechino: accordo Italia-Cina sulle auto elettriche?

Di Tommaso Giacomelli
Pubblicato il 29 lug 2024
Meloni a Pechino: accordo Italia-Cina sulle auto elettriche?
Giorgia Meloni è volata a Pechino per incontrare il premier cinese. Fra gli accordi anche un'intesa sulle auto elettriche in Italia?

L’Italia stringe un patto con la Cina per il futuro della mobilità. Le auto elettriche del Dragone potrebbero cambiare sensibilmente la transizione ecologica in atto nel Paese, che appare ancora lontana dagli standard di altre nazioni europee.

Il patto Meloni – Li Qang

A Pechino, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il primo ministro della Repubblica Popolare Cinese, Li Qiang e, fra le tante cose, è nata un’intesa relativa alle auto elettriche. Al momento, nessuna delle parti coinvolte ha rilasciato comunicazioni ufficiali in merito, tuttavia girano voci sul fatto che la visita del premier italiano miri a sbloccare l’investimento di un Costruttore cinese nella nostra penisola.

“Oggi stiamo lavorando per garantire che l’Italia sia sempre più una destinazione competitiva, equa, attraente per le imprese globali e il Memorandum di collaborazione industriale che abbiamo sottoscritto è un passo assolutamente significativo in questa direzione”, ha aggiunto Meloni. “Comprende ora settori industriali strategici come la mobilità elettrica, le rinnovabili, settori dove peraltro la Cina già da tempo opera sulla frontiera tecnologica, il che inevitabilmente richiede di agire come una economia pienamente sviluppata, qual è, condividendo anche con i partner le nuove frontiere della conoscenza”, ha detto Giorgia Meloni.

Noi rimaniamo un’economia solida, strategicamente posizionata in Europa e nel Mediterraneo. Il livello della ricerca dell’innovazione e la forza del nostro sistema manifatturiero sono da sempre i nostri punti d’eccellenza”, ha proseguito la leader di Fratelli d’Italia. A suo avviso, la cooperazione economica va rafforzata per “promuovere buoni investimenti diretti, in entrata e in uscita, reciprocamente vantaggiosi, trasparenti e sostenibili, che garantiscano ricadute positive in termini di posti di lavoro, di qualità e sviluppo dei luoghi che li ricevono. Attrarre investimenti esteri ci consente di alimentare la crescita economica della nostra Nazione e la sua crescita occupazionale. È importante che siano investimenti buoni, e cioè sono quegli investimenti da cui possiamo trarre beneficio in termini di incremento della produttività e del valore aggiunto, che consentono di aggiornare le competenze manageriali e tecnologiche indispensabili per fronteggiare la concorrenza, che contribuiscono al generale rafforzamento della presenza oltre confine delle nostre aziende, favorendo forme virtuose di partenariato con società straniere, a fronte chiaramente di piani di sviluppo industriali trasparenti e verificabili”.

L’Italia e le quattro ruote

Il settore automobilistico resta uno dei punti di forza dell’Italia, come ha detto lo stesso Presidente del Consiglio: “In molti settori, basti pensare al settore automobilistico, noi siamo tra le poche Nazioni che sono in grado di offrire una capacità di filiera, dal design alla componentistica, passando per la manifattura. È importante che anche il mondo imprenditoriale cinese sia cosciente dei vantaggi comparativi, delle regole del mercato italiano, di quanto sia oggi dinamico e aperto ai buoni investimenti e anche sotto questo profilo c’è un importante lavoro che ci piacerebbe fare insieme, che stiamo cercando di fare insieme, finalizzato al riequilibrio degli investimenti”. 

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