Mercati emergenti: l'Iran crescerà del 33%
Il mercato dell’auto iraniano è tra i più promettenti tra quelli emergenti, con una crescita che solo quest’anno sarà del 33%.
L’Iran potrebbe essere la nuova frontiera del mondo dell’automobile, tanto che sono ormai parecchi i grossi costruttori che puntano al mercato del paese mediorientale nel tentativo di ampliare il proprio business.
A dirlo è un rapporto pubblicato da Automotive News, che mette in evidenza come il mercato automobilistico iraniano potrebbe crescere rapidamente nei prossimi anni, al punto che già nel 2012 si prevede un aumento delle immatricolazioni del 33%, portando il totale dei veicoli venduti a 120.000 unità.
Tale tendenza è spiegata anche dalla forte crescita di tutta l’economia dell’Iran, che secondo alcuni analisti supererà il 10%, affermandosi come l’economia con il più alto tasso di crescita tra tutti gli altri paesi del Medio Oriente e dell’Africa.
Con una popolazione di 30 milioni di persone, l’Iran ha un parco veicoli che attualmente conta 1,35 milioni di mezzi, molti dei quali tecnologicamente vecchi di diverse generazioni rispetto ai veicoli in uso sui mercati occidentali.
Questo, unito al fatto di essere il quinto paese al mondo per quanto riguarda le riserve petrolifere, comporta la disponibilità delle basi economiche necessarie per lo svecchiamento delle auto in circolazione, con prospettive più che allettanti che si aprirebbero per tutti i principali produttori, desiderosi più che mai di non rimanere fuori da un mercato così promettente.
Un ruolo decisivo potrebbe essere recitato dal costruttore nazionale iraniano, la Iran Khodro, che attualmente può contare su forti legami con il gruppo PSA, costruendo in loco su licenza alcuni modelli Peugeot e utilizzando motori francesi per le vetture di progettazione propria.
Tuttavia, anche grossi nomi come Volkswagen, General Motors e Ford sembrano interessati ad espandersi nel paese, con GM che, dopo l’avvicinamento a PSA, potrebbe trarre profitto dai rapporti consolidati tra i francesi e l’industria locale per poter potenziare la propria presenza e mettere forse definitivamente al sicuro la propria leadership dalle ambizioni dei concorrenti, Volkswagen inclusa.
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