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Mercato auto: +17,4% a gennaio 2016

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 2 feb 2016
Mercato auto: +17,4% a gennaio 2016
Un miglioramento netto figlio di un trend positivo e delle promozioni

Un miglioramento netto figlio di un trend positivo e delle promozioni

La notizia è di quelle che fanno ben sperare per il prosieguo dell’anno: il mercato, in Italia, ha fatto registrare un segno positivo anche nel mese di gennaio, con una percentuale di crescita del 17,4%! Un risultato importante, che però va preso con le molle, secondo il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi.

Lo stesso afferma che “gennaio è partito alla grande, ma invito alla prudenza; prima di poter formulare delle considerazioni attendibili bisognerà aspettare la chiusura del primo trimestre. Ad ogni modo, questo risultato è trainato sia dalle promozioni, per certi versi eclatanti, messe in campo da case e concessionari, sia da una domanda insopprimibile di sostituzione di un parco circolante sempre più obsoleto”.

Dunque, una situazione figlia delle necessità, ma anche delle promozioni, sempre più ardite, messe in atto dalle case automobilistiche. Insomma, se c’è un momento ideale per cambiare auto, questo è quello attuale, nel quale si registrano, a gennaio, 155.157 immatricolazioni di auto nuove.

La preoccupazione di Federauto è che queste promozioni difficilmente diventeranno strutturali, per cui, di conseguenza, potrebbero esserci dei picchi, con aumenti di vendite in doppia cifra e poi dei cali nei mesi privi di una scontistica aggressiva. E così, l’aumento di vendite su base annua potrebbe essere simile quello dello scorso anno, cioè di un 5-7%.

Vedremo nei prossimi mesi cosa accadrà realmente e se la crescita sarà ancora così positiva come quella riscontrata a gennaio. Quindi, continua Pavan Bernacchi: “noi crediamo che il trend di crescita possa consolidarsi, ma sappiamo che questo non potrà essere la conseguenza della sola spinta promozionale a cui si deve necessariamente accompagnare una chiara scelta politica del Governo con un ventaglio di opzioni. Oltre alla precondizione di un paese in crescita economica, riteniamo infatti che la riforma della fiscalità sugli autoveicoli sia un passaggio essenziale e molto efficace sul piano dei risultati – in termini di maggiori vendite e di incassi IVA – come sta dimostrando l’applicazione del ‘superammortamento’, misura adottata con la legge di stabilità finanziaria 2016. D’altro canto, non possiamo pensare che il tema ambientale possa essere affrontato con il blocco della circolazione, ponendo sotto tiro addirittura i veicoli Euro 5, senza preoccuparsi del fatto che i veicoli con più di 10 anni, ante Euro 4, rappresentano il 43% del parco circolante italiano. Noi chiediamo a gran voce la rivisitazione del bollo auto per premiare chi meno inquina, l’eliminazione del superbollo per le auto prestazionali e, appunto, una ridefinizione della detraibilità/deducibilità degli autoveicoli aziendali siano essi auto, veicoli commerciali o veicoli industriali”.

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