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Mercato auto 2019: -7,55% a gennaio

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 4 feb 2019
Mercato auto 2019: -7,55% a gennaio
Con le immatricolazioni scese del 7,55% continua il momento no del mercato automobilistico che vede una flessione preoccupante del diesel.

Continua la flessione negativa del mercato dell’auto che anche nel 2019 non accenna a diminuire, infatti a gennaio le immatricolazioni sono calate del 7,55% per un totale di 164.864 auto. Una situazione preoccupante che non accenna a diminuire ma che forse lascia qualche spiraglio di ottimismo.

Basta osservare la percentuale dei privati cresciuta del 4,1%, una tendenza invertita rispetto al vortice in caduta libera che avvolge immatricolazioni delle società (-29,5%) dei noleggi (-17,8%). Novità interessanti anche a livello di alimentazioni con il diesel che continua a scendere nelle preferenze fino a 41,1% a causa delle politiche che continuano a puntare il dito contro i motori a gasolio.

Ne consegue un aumento delle vetture a benzina che a gennaio rappresentano il 45,1% del mercato, con una crescita molto vicina alla riduzione delle diesel rispetto allo stesso periodo del 2018. Sempre molto apprezzate le ibride cresciute del 17,8%, mentre le auto ad impatto zero crescono del 9,3% grazie ai bonus. Non male nemmeno le vetture a GPL che hanno ottenuto un +8,2%.

Tra i modelli più venduti continua ed essere in vetta la Fiat Panda con 14.551 unità immatricolate, seguono la Lancia Ypsilon, cresciuta del 55,35% a livello di immatricolazioni, e la Citroen C3 che completa il podio anche se in leggera flessione (-11,01%).

In questo quadro sono le 31.500 vetture a gasolio in meno rispetto allo stesso mese del 2018 a preoccupare gli operatori del settore perché l’aumento delle vetture ibride, elettriche o a doppia alimentazione, benzina e Gpl, e quello delle auto a benzina non compensa tale riduzione. Per cui è bene che questo accanimento contro i diesel, che ad oggi hanno ridotto in maniera significativa il livello di emissioni, venga rivisto, considerando che l’attuale normativa obbliga i costruttori a rispettare limiti molto più severi.

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