Mercato auto: in Italia +4,95% a novembre 2014
Anche se i dati diffusi risultano in crescita, gli esperti del settore parlano di risultato modesto rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
I dati ufficiali diffusi dal Ministero dei Trasporti parlano di 107.965 autovetture nuove immatricolate nel mese di novembre che si traduce in un +4,95% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Facendo un rapido riassunto, nel primo trimestre del 2014 il comparto auto aveva registrato un +3,52% di immatricolazioni, mentre il terzo trimestre aveva segnato un +3,75% rispetto al medesimo periodo del 2013.
Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, ha commentato così i dati del settore registrati nell’anno che sta per terminare: “Ormai manca solo dicembre all’appello, per cui possiamo affermare che il mercato italiano chiuderà circa al +4,5%. Arriveremo quindi attorno a 1.360.000 pezzi immatricolati. Siamo molto lontani dai 2.000.000 di pezzi che era la media degli ultimi 5 anni. Questo decremento del -35% dei volumi ha decimato e sta decimando la filiera e a farne le spese, in primis, sono 1.200.000 lavoratori. Per leggere correttamente questi numeri voglio fare un confronto: i nostri migliori atleti hanno corso, negli anni, i cento metri piani mediamente in 10,2 secondi. Pensate un po’ cosa accadrebbe alla loro carriera se il tempo registrato fosse 15,7 secondi, ovvero peggiorasse del 35%. Ne consegue che migliorarlo del 5% li porterebbe a tagliare il traguardo in 14,9 secondi. Ecco perché non si può parlare di un risultato positivo e chi lo fa o non è in buona fede o non conosce il nostro mondo”.
Pavan Bernacchi si augura infine risposte concrete da parte del Governo, sperando che l’esecutivo non prenda in considerazione esclusivamente i soliti incentivi, ma intervenga sulla pressione fiscale che sta schiacciando il settore degli autoveicoli.
A pensarla in modo simile al presidente di Federauto, c’è anche Piero Carlomagno, presidente dell’Unione dei Concessionari del Gruppo Fiat. Secondo Carlomagno la timida ripresa del settore automotive italiano va ricercata nel canale del noleggio, considerando che nel 2014 molte aziende non hanno più potuto rimandare il rinnovo dei rispettivi parchi auto.
Questi dati vengono supportati anche dalla Federazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia: i modesti volumi di vendita dei primi 10 mesi del 2014 hanno reso insostenibili i bilanci delle concessionarie, costringendo queste ultime ad attingere agli [glossario slug=”ammortizzatori”] sociali per un totale di 20.760.000 ore. Sempre secondo la Federazione, la politica del “rigore” attuata dal Governo ha reso la situazione del comparto automobilistico italiano ben peggiore dell’andamento economico del Paese.
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