Mercato auto: a marzo -5,75% in Italia
Marzo amaro per il mercato auto italiano che registra un brusco calo del 5,75% rispetto allo stesso mese del 2017, con i veicoli commerciali leggeri che hanno fatto peggio della media toccando un -10,53%. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese appena trascorso sono state distribuite nel nostro paese 213.731 vetture, contro le 226.780 del mese di marzo dello scorso anno. Il calo era iniziato il mese di febbraio 2018, quando si era registrata una flessione dell’1,22% rispetto allo steso periodo del 2017, con 182.102 autovetture contro le 184.348 di febbraio del 2017.
Secondo i calcoli, il primo trimestre del 2018 risulta in calo dell’1,5%, con 574.130 auto vendute rispetto alle 583.162 dei primi 3 mesi del 2017. Il risultato negativo non è stato nemmeno arginato dalla crescita delle vendite delle auto a “km 0” registrata negli ultimi giorni di marzo: il 28, 29 e 30 dello scorso mese sono infatti stati immatricolati ben 98.122 veicoli di questo tipo.
In questo quadro dalle tinte fosche, il Gruppo FCA fa peggio della media del mercato a causa di un crollo del 12,86% rispetto a marzo 2017, con 59,474 auto distribuite, mentre la quota cala dal 30,1% al 27,8%. Nei primi 3 mesi del 2018 le immatricolazioni di Fiat-Chrysler sono state 158.242, in calo del 2%, mentre la quota scende dal 29,56% al 27,56%.
Entrando nel dettaglio, scopriamo che il maggiore calo delle vendite è a da attribuire principalmente ai privati, con un -14,61% a marzo, i quali hanno acquistato meno vetture di segmenti “economici”, come le citycar (-12,28%), piccole (-17,58%) e compatte (-13,67%). Al contrario, i SUV ed i crossover continuano a vivere un momento d’oro, come sottolineano le vendite dei B-SUV, pari ad un +8,48%, mentre i C-SUV raggiungono addirittura un +42,82%.
Secondo gli esperti del settore, un calo delle vendite risulta anche fisiologico dopo una crescita costante che dura da 3 anni. “Dopo la forte ripresa del 2015 (+16%) del 2016 (+16%) e del 2017 (+8%), nel 2018 la corsa delle immatricolazioni rallenta per forza. E poi un freno sulle decisioni di acquisto di beni di consumo durevole è venuto dalla consultazione elettorale a cui sta seguendo una fase post elettorale lunga e piena di incertezze” dichiara in un comunicato il Centro Studi Promoter che aggiunge: “Infine la quarta ragione della frenata di marzo è la prosecuzione del rallentamento, in atto fin dall’ottobre scorso, nella politica dei chilometri zero, che, come è noto, sono vetture nuove immatricolate da concessionari per essere vendute come “usato con chilometri zero” con forti sconti nelle settimane successive all’immatricolazione”.
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