Mercato auto Europa: lieve aumento a settembre
Lieve aumento di vendite di automobili in Europa a settembre. Tra i migliori tiene la leadership il gruppo Volkswagen mentre fiat perde il 7.8%.
Il mercato dell’auto in Europa prova a rialzarsi dopo nove mesi da dimenticare. Secondo i dati diffusi da ACEA, l’associazione dei costruttori europei, nel mese di settembre le immatricolazioni di auto nuove sono aumentate in Europa (Ue27 + Efta) del 1,1% rispetto allo stesso periodo del 2010, con un totale di 1.271.206 unità immatricolate.
Se il gruppo Volkswagen conferma il trend di crescita con un aumento delle immatricolazioni del 12.5% e una quota di mercato salita al 23.2%, il gruppo diretto da Sergio Marchionne non naviga in acque sicure. A settembre Fiat ha lasciato sul campo il 7.8% di immatricolazioni rispetto a 12 mesi fa e la quota di mercato è scesa dal 7.1% al 6.5%. Nonostante l’andamento generale, il gruppo torinese si può consolare con il +32.1% di Alfa Romeo, il +16,9% di Lancia e il 132.5% di Jeep.
Tra i marchi ad aver visto scendere il proprio numero di immatricolazioni in settembre non troviamo solo Fiat. Il gruppo Peugeot-Citroen (PSA) ha perso il 13,9%, Honda il 16.1%, General Motors il 6,3%, Mazda il 20.9% e Mitsubishi il 27%. Tra i costruttori ad aver chiuso in attivo, oltre al gruppo Vw, Nissan sorprende con un +30,8%, Kia +26.5% e Volvo +20,9%.
Analizzando i dati scopriamo come le immatricolazioni auto possano indicare lo “stato di salute economica” di un paese. Se la Germania conferma la sua resistenza alla crisi grazie ad un +8,1% con 280.689 vetture immatricolate, Gran Bretagna e Francia (rispettivamente -0.8% e -1,4%) sembrano resistere al periodo economico che stiamo attraversando. I dati preoccupanti arrivano dal sud Europa. La Spagna ha perso a settembre l’1,3% e il 20,7% nei primi 9 mesi del 2011 rispetto all’annata precedente. In Italia la situazione non è migliore: nei primi nove mesi il mercato delle auto nuove è sceso dell’11.3% ,a settembre le concessionarie hanno registrato un calo del 5.7% e i dati sono destinati a peggiorare. Secondo Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE “il segno fortemente negativo dell’Italia sia dovuto anche ad una fiscalità sempre più penalizzante per l’automobilista: tra le misure di quest’anno ricordiamo la nuova IPT, IVA al 21%, incremento delle imposte sulle assicurazioni, due aumenti delle accise sui carburanti e il superbollo per le auto di maggiore potenza”.
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