Mercato auto italiano: a giugno +3,8%
Nel mese di giugno il comparto automobilistico tira un sospiro di sollievo, anche se in molti parlano di rimbalzo tecnico più che di ripresa.
Il Ministero dei Trasporti ha diffuso i dati relativi al mercato automobilistico italiano per il mese di giugno che ha fatto registrare un + 3,8% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, con 127.489 immatricolazioni di vetture nuove. Il dato incoraggiante però non deve trarre in inganno, considerando il periodo particolarmente negativo per il settore automotive che ha visto negli ultimi mesi una pesante stagnazione delle vendite dei veicoli nuovi, stimata in una perdita da inizio anno di oltre 6 mila e 600 vetture, con una quota di mercato particolarmente bassa, pari a 57,4% e 458.504 vetture immatricolate.
“A nostro avviso il dato positivo di giugno va considerato come un ‘rimbalzo tecnico’ sostenuto unicamente da noleggio e ‘chilometri zero’, realizzati in numero significativo dal sistema distributivo per traguardare i premi correlati alla realizzazione degli obiettivi di vendita del secondo trimestre e del primo semestre dell’anno”, ha commentato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, che ha aggiunto: “dalle nostre stime il canale privati, la parte più sana delle nostre vendite – che non è inquinata da artifizi di sorta – potrebbe segnare a luglio un record negativo andando molto sotto il 60% dell’intero mercato”.
La Federazione dei concessionari dei marchi di automobili distribuiti in Italia attribuisce questa difficile situazione, alla stagnazione economica del nostro Paese che ormai da troppi anni relega il mercato italiano dell’auto in fondo alle classifiche europee. La colpa di questa situazione viene data alla pesante tassazione che si abbatte sul settore e che mortifica i consumi e le vendite, danneggiando lo stesso Stato italiano, a causa della riduzione delle entrate fiscali. L’unica soluzione è quella di incentivare gli acquisti di automobili nuove abbassando le tasse sul bollo, controllando le compagnie di assicurazioni, accusate sempre più spesso di fare cartello e abbassando le accise sulla benzina, che incidono per oltre la metà sul prezzo finale del carburante.
Il Governo, rappresentato dal Ministro dello Sviluppo Economico – Federica Guidi – per cercare di sbloccare la situazione ha convocato lo scorso 23 giugno una riunione con tutte le Associazioni del settore automotive. Nella riunione si è cercato di conoscere ed analizzare le eventuali proposte per uscire da questa grave crisi in cui versa il comparto automobilistico. Purtroppo – secondo Pavan Bernacchi – “è indispensabile che il Governo nel suo complesso prenda atto delle peculiarità specifiche e della necessità di interventi concreti in grado di far ripartire il mercato automobilistico che si candida, per i suoi fatturati, a far da traino a tutto il mercato interno, anche se le nostre aziende non possono aspettare 1.000 giorni, come per le riforme”.
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