Mercato: nuova joint venture fra Volvo e Geely
L’economia di scala applicata anche al settore dell’auto elettrica, nella progettazione condivisa delle architetture e delle tecnologie powertrain e mediante l’acquisto di componentistica da fornitori comuni, con l’obiettivo di ottimizzare i costi di sviluppo, produzione e di approvvigionamento.
È, in sintesi, il contenuto del memorandum di intesa siglato in queste ore dai vertici Volvo, dalla dirigenza Geely Auto, Divisione industriale del colosso cinese automotive che dal 2010 controlla il marchio di Goteborg, e da Lynk & Co.
Nel dettaglio, l’agreement prevede la condivisione delle nuove tecnologie di sviluppo e produzione, sulla base di accordi di licenza reciproci che saranno gestiti dalla nuova joint venture, che sarà controllata in parti uguali da Volvo Cars e Geely Holding e avrà la sede principale in Cina, oltre ad una consociata a Goteborg per i mercati europei.
Tecnicamente, la condivisione di engineering da parte di Volvo Cars e Geely è già in atto: il riferimento, in questo caso, è rivolto al nuovo pianale CMA – Compact Modular Architecture, impiegato da Volvo quale “base di partenza” della propria nuova lineup di modelli compatti (ovvero la Serie 40 con l’atteso “Sport Utility” XC40 il cui debutto commerciale è imminente) e da Lynk & Co. Più avanti, come evidenzia la nota stampa congiunta diffusa da Volvo e Geely, future architetture modulari, e nuove tecnologie powertrain, saranno allo stesso modo condivise e sviluppate in partnership, sulla base di precisi accordi finalizzati alla ripartizione dei costi. Nel dettaglio, la specifica tecnologia realizzata sarà di proprietà della società a capo delle attività di sviluppo, mentre le altre società del gruppo avranno pieno accesso alla stessa grazie a una licenza, il che consentirà di ridurre i costi di sviluppo complessivi.
Riguardo allo sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile – una “voce” sempre più presente sul taccuino delle priorità da parte dei big player automotive – la previsione indica la realizzazione di componenti per auto elettriche (dalle celle per batterie ai sistemi di ricarica, agli stessi motori elettrici) in modo da massimizzare le sinergie.
“Gli accordi di partenariato finalizzati alla condivisione di know-how e tecnologie sono molto comuni nel settore automobilistico ed è proprio questo il modello che stiamo adottando – è il commento di Håkan Samuelsson, Presidente e amministratore delegato di Volvo Cars – Questa collaborazione pianificata rafforzerà la capacità di Volvo di sviluppare automobili elettrificate di prossima generazione”.
La firma del memorandum di intesa fra Volvo, Geely Auto e Lynk & Co (quest’ultima, va ricordato, è in procinto di portare al debutto, inizialmente sul mercato cinese, entro la fine del 2017, il SUV 01 che rappresenta un primo esempio di collaborazione tecnica fra il Gruppo cinese Geely e la tecnologia svedese Volvo, successivamente sono attesi il crossover 02 e la berlina 03) potrà rappresentare, per il marchio svedese, un ulteriore tassello verso il rafforzamento della propria presenza internazionale.
Giusto nelle scorse ore, Volvo ha comunicato i propri risultati del primo semestre 2017, che vedono l’azienda oggi nell’orbita Geely in crescita nei profitti operativi (6,8 miliardi di corone, ovvero 1,2 in più dello scorso anno), nei ricavi (cresciuti di 14,9 miliardi di corone dai primi sei mesi dell’anno scorso), nel margine operativo (6,8%) e nel totale vendite, che ammonta a 277.641 unità (+8,2%). Se la tendenza positiva proseguirà su questi livelli – e i vertici Volvo puntano sul nuovo SUV XC40 come testa d’ariete per entrare nel competitivo settore delle “Sport Utility” compatte – per l’azienda svedese in 2017 si chiuderà con volumi record per iol quarto anno consecutivo.
Dal canto suo, Geely si prepara ad un rafforzamento della propria presenza su più settori: lo scorso maggio, il colosso cinese aveva comunicato l’intenzione di rilevare il 51% delle quote Lotus dalla malese Proton (la company dal 1996 proprietaria dello storico marchio di Hethel), nonché l’acquisizione del 49,9% delle azioni Proton dalla holding DRB-HiCom, attualmente di proprietà del magnate malese Syed Mokhtar Al-Bukhary.
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