Brutte notizie per la Fiat 500 in Usa: rispetto alle 50.000 auto preventivate, ne sono state vendute meno della metà. Pochi concessionari?
Brutte notizie per la Fiat 500 in Usa: rispetto alle 50.000 auto preventivate, ne sono state vendute meno della metà. Pochi concessionari?
Dopo un apparente successo iniziale – quando un anno fa i primi esemplari andarono a ruba su internet negli Stati Uniti e in Canada – arrivano proprio dagli Usa le prime notizie sconfortanti per il marchio Fiat e per la sua city car: a ottobre, infatti, sono state acquistate 21.380 500 rispetto alle 50.000 previste dall’amministratore delegato Sergio Marchionne.
Il mese scorso, forse proprio per rilanciare un’auto che puntava a essere un prodotto alla moda, era stato trasmesso uno spot televisivo che vedeva protagonista l’attrice e cantante newyorkese di origine portoricana Jennifer Lopez che guidava la vettura nelle strade della metropoli. Ma se la 500 può trovare riscontro presso i nuovi yuppie della grande Mela o fra alcuni giovani alla moda di Malibù o Santa Monica (in California), stenta a farsi largo nel “severo” Midwest e nel resto della confederazione, molto ancorata alle tradizioni made in Usa fatte – per rimanere in campo automobilistico – di possenti pick up o comode ammiraglie.
Il management aziendale ritiene che il problema stia tutto nell’aver distribuito il marchio Fiat insieme a Chrysler, azienda che è sì dello stesso gruppo ma che mantiene un’immagine diversa. Per questo motivo, tra breve saranno aperti nuovi concessionari solo col marchio del Lingotto. Intanto, però, aumentano le vendite di city car di Chevrolet e Hyundai segno che il mercato tira.
Secondo Marchionne, il problema sta anche nella scarsa struttura della forza vendita: “Negli Usa abbiamo 60 venditori di Fiat 500, meno di quanti ne abbia la Ferrari che è un prodotto ben più di nicchia e riservato a pochi”.