Fiat Panda resta saldamente in testa. Crescono le alimentazioni eco friendly. Tutti i dettagli sul consuntivo mensile e annuale.
Una crescita a doppia cifra: è il consuntivo del totale nuove immatricolazioni fatte registrare, in Italia, a dicembre 2019. Un risultato finale che fa ben sperare per i mesi prossimi, tuttavia nello stesso tempo pone l’attenzione del pubblico sull’immediato in quanto l’entrata in vigore dei nuovi limiti UE alle emissioni di CO2 per la media di produzione da parte delle Case costruttrici si fa via via più vicina. Staremo a vedere come evolveranno le vendite tanto in Europa quanto nel mercato nazionale.
Nel frattempo, i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti parlano chiaro: l’incremento delle nuove immatricolazioni è stato, a dicembre 2019 e sullo stesso mese dell’anno precedente, nell’ordine del 12,5%. Un “boom” di fine anno che, sostanzialmente, compensa l’andamento “in negativo” dei primi tre trimestri 2019.
Fiat Panda resta la reginetta di mercato
In Italia, anche a dicembre la palma di modello più venduto spetta a Fiat Panda: la “segmento B” di Fiat-Chrysler Automobiles ha totalizzato 10.434 nuove unità immesse in circolazione, davanti a Smart forTwo, Dacia Duster, Lancia Ypsilon, Renault Captur, Jeep Compass, Fiat 500X, Renault Clio, Jeep Renegade e Dacia Sandero.
Auto più vendute: la top ten di dicembre 2019
- Fiat Panda (10.434)
- Smart ForTwo (6.902)
- Dacia Duster (3.950)
- Lancia Ypsilon (3.922)
- Renault Captur (3.807)
- Jeep Compass (2.844)
- Fiat 500X (2.747)
- Renault Clio (2.740)
- Jeep Renegade (2.706)
- Dacia Sandero (2.606)
Seguono, dall’11esima alla 20esima posizione, Suzuki Vitara, Ford Fiesta, Mercedes Classe A, Volkswagen Polo, Peugeot 3008, Citroen C3, Nissan Qashqai, Volkswagen T-Roc, Ford EcoSport, Toyota Yaris.
Le 10 auto più vendute in Italia nel 2019
- Fiat Panda (138.132)
- Lancia Ypsilon (58.759)
- Dacia Duster (43.701)
- Fiat 500X (42.554)
- Renault Clio (41.792)
- Jeep Renegade (41.683)
- Citroen C3 (41.646)
- Volkswagen T-Roc (39.600)
- Toyota Yaris (36.805)
- Jeep Compass (35.568).
Seguono, dall’11esima alla 20esima posizione, Fiat 500, Dacia Sandero, Volkswagen Polo, Renault Captur, Ford Fiesta, Ford EcoSport, Peugeot 208, Fiat 500L, Volkswagen Golf, Fiat Tipo.
Fca: leggero calo
Il totale immatricolato a dicembre 2019 per Fiat-Chrysler Automobiles è di 31.142 nuove unità, corrispondenti ad un -2,27% in confronto a dicembre 2018. Fiat, Alfa Romeo e Maserati concludono il mese con il “segno più” (+2,91%, +4,84%, +9,86%), mentre Jeep e Lancia segnano il passo (-14,04%, -9,96%).
Gruppo VAG: aumentano le immatricolazioni
Complessivamente, il colosso di Wolfsburg, che ha pagato lo scotto di alcuni ritardi iniziali nella realizzazione concreta dei nuovi standard Wltp, ha a dicembre 2019 fatto registrare un +3,05% (19.580 nuove unità immatricolate), ed un è+8,79% nell’intero anno sul 2028 (295.015 le vetture immesse in circolazione in Italia). Volkswagen in negativo a dicembre (-5,15%), mentre tanto Audi quanto Skoda e, soprattutto, Seat, hanno concluso il mese con il “segno più” (+3,48%, +6,29%, addirittura +84,16%). Sono per converso diminuite (-33,3%) le nuove immatricolazioni Lamborghini (8 unità).
Psa Groupe: bene DS e Peugeot
Il “promesso sposo” di Fca ha totalizzato, nel 2019, 295.520 nuove immatricolazioni, ovvero il +2,83% sul 2018; ha tuttavia segnato un po’ il passo a dicembre: 16.622 nuove unità e -8,37%. Seppure con soltanto 476 nuovi esemplari immessi sul mercato, DS ha fatto segnare la performance più vistosa: +112,5%. Bene anche Peugeot (+4,78% e 7.587 nuove unità immatricolate); Citroen e Opel, invece, hanno fatto registrare un calo (più marcato per il marchio di Russelsheim: -40,16%; molto più lieve per Peugeot: -0,08%).
Renault Groupe: dicembre a doppia cifra
Tutto bene per la “Marque à Losange” e per Dacia: Renault ha, a dicembre 2019, fatto segnare un +8,24% (9.655 nuove unità), e il marchio romeno +22,72% (6.677 nuove unità). Nel complesso, Renault Groupe è cresciuto in Italia del 13,72% su base mensile (16.332 nuove immatricolazioni) e del 6,02% su base annuale (198.011).
Ford: dicembre su, 2019 giù
L’”Ovale Blu” conclude l’anno in maniera positiva: 9.326 le nuove immatricolazioni totalizzate a dicembre, le quali si traducono, in termini percentuali, in un ottimo +23,54% su base mensile. Un risultato che, tuttavia, non riesce a compensare il “segno meno” su base annua: il 2019 di Ford va infatti in archivio con un -5,47% nelle nuove immatricolazioni in Italia rispetto all’anno precedente.
Daimler AG e Bmw: tutto bene
Tanto il “colosso di Stoccarda” quanto il “gigante di Monaco” mettono in evidenza aumenti a due o tre cifre: +136,85% il consuntivo di Daimler AG (+40,47% per Mercedes, +447,17% per Smart), che nell’intero 2019 ha messo a segno 98.119 nuove immatricolazioni in Italia (+14,06%). Bmw Group, cresciuto del 26,13%, ha totalizzato un +27,03% per Bmw ed un +23,15% per MINI, mentre il “segno più” per il Gruppo di Monaco di Baviera è, considerando l’intero 2019, del 2,71%.
Orientali: chi sale e chi scende
Se si eccettua Nissan, che ha concluso dicembre 2019 con un -8,65% nelle nuove immatricolazioni, tutti gli altri “big player” asiatici hanno ottenuto risultati positivi: +11,89% per Toyota Group (con la capogruppo aumentata del 9,9% ed il marchio premium Lexus cresciuto del 30,51%), +127,25% per Mazda, +85,37% per Subaru, +67,27% per Suzuki, +11,43% per Honda, +1,24% per Mitsubishi. Decisamente positiva, come sempre del resto, la crescita dei marchi coreani: +30,11% per Kia, e +18,95% per la capogruppo Hyundai.
Alimentazioni: il diesel continua a perdere colpi
Riguardo al “capitolo” delle tipologie di propulsione, l’Italia non si allontana dal contesto generale europeo: il gasolio prosegue la discesa, mentre crescono, e non poco come vedremo, le nuove immatricolazioni di autovetture a benzina. Ottimi risultati sul fronte eco friendly, cioè ibride, elettriche e vetture ad alimentazione alternativa (GPL e metano). Di seguito i dati delle immatricolazioni a dicembre 2019 e nell’anno.
- Auto a benzina: +7,3% a dicembre 2019 sullo stesso mese del 2018; +9,0% nei dodici mesi sul 2018; 48,7% di quota di mercato
- Auto diesel: -16,3% a dicembre 2019 (48.930 le nuove immatricolazioni) sullo stesso mese del 2018; -22,2% sul cumulato annuo (770.483 nuove unità immesse in circolazione) dal 2018
- Auto ibride: +70% a dicembre 2019 (9.800 nuove immatricolazioni, e 6,9% di quota di mercato raggiunta) sullo stesso mese del 2018
- Auto elettriche: +122% (844 nuove unità immatricolate) a dicembre 2019 sullo stesso mese del 2018; +111% (10.566 nuove vetture immesse in circolazione) nei dodici mesi del 2019 sull’intero anno precedente
- Auto a GPL: +23% (9.500 nuove unità immatricolate) a dicembre 2019 sullo stesso mese del 2018
- Auto a metano: +141% (3.400 nuove unità immatricolate) a dicembre 2019 sullo stesso mese del 2018.
Il mercato auto segmento per segmento e per tipo di carrozzeria
Se si escludono le vetture di segmento B e di segmento D, ovvero le “supercompatte” e le berline di fascia medio-superiore (le quali hanno messo a segno aumenti nell’ordine del, rispettivamente, 8,5% ed 8,9% su dicembre 2018), tutte le altre “nicchie” di mercato hanno conosciuto una crescita a doppia cifra.
- Segmento A: +20,6% (25.557 unità immatricolate a dicembre 2019)
- Segmento B: +8,5% (47.343)
- Segmento C: +12,7% (47.626)
- Segmento D: +8,9% (17.777)
- Segmento E: +16,6% (2.679)
- Segmento F: +52,3% (402).
È chiaro che se nel segmento A l’incidenza di Fiat Panda e Fiat 500 si fa sentire, nella categoria immediatamente superiore si fa altrettanto notare l’assenza di valide competitor nazionali in grado di opporre una concreta concorrenza nei confronti di una “offensiva” di oltralpe sempre più marcata.
Ragionando per tipologie di carrozzeria, il mercato auto in Italia conferma anche in questo senso la tendenza europea: vanno particolarmente forte le berline e le SUV e crossover, mentre i modelli di tipo monovolume si distaccano notevolmente (con le grandi monovolume sempre meno ambite). Crescono, con performance a due ed a tre cifre, le Multispazio e le Cabriolet e spider (sarà, in quest’ultimo caso, per via della “corsa all’acquisto” della pensionanda Fiat 124 Spider?).
- Berline: +3,0% a dicembre 2019 sullo stesso mese del 2018 (63.289 le nuove unità immatricolate)
- Crossover: +24,7% (50.226)
- Fuoristrada: +15,9% (14.064)
- Station wagon: -3,0% (5.351)
- Monovolume piccole: +10,5% (1.933)
- Monovolume compatte: +3,0% (1.996)
- Multispazio: +56,2% (2.379)
- Cabriolet e Spider: +253,9% (1.044)
- Monovolume grandi: -12,2% (535)
- Coupé: +29,7% (567).
Nei dodici mesi 2019, le berline hanno totalizzato un -3,5% dall’intero 2018 (900.418 nuove unità immatricolate “contro” 932.948), le crossover hanno fatto registrare un +15,8% (646.230 su 557.898), le fuoristrada -6,5% (172.404 da 184.468), le station wagon -16,1% (93.649 da 111.637), le monovolume piccole -20,7% (35.017 da 44.150), le monovolume compatte -32,2% (29.575 da 43.597), le multispazio +3,1% (26.182 su 25.398), le cabriolet e spider +5,8% (9.124 su 8.627), le monovolume grandi -17,2% (7.206 da 8.701) e le coupé -5,2% (6.730 da 7.102).
Calano i privati, aumentano noleggi e società
Il riscontro della domanda per fasce di utilizzatori finali mette in luce come, in Italia, il mercato dei clienti privati sia in continua diminuzione: a dicembre 2019, il calo delle nuove immatricolazioni è in effetti stato del 6,1% (quasi 75.000 unità), con una perdita di mercato di circa 10 punti percentuali (l’incidenza relativa si attesta sul 52,8% in rapporto a dicembre 2018). Per contro, e questa è una “voce” che occorre tenere in considerazione, e a proposito della quale le stesse Case auto dimostrano da tempo di puntare i propri riflettori nelle offerte di nuovi servizi alla mobilità, sono gli acquisti di nuove vetture effettuate da persone giuridiche ad avere messo a segno l’aumento più vistoso: +34% relativamente ai contratti di noleggio, +52% per le società. Occorre in ogni caso tenere presente che del primo “insieme” fanno parte le offerte di noleggio a lungo termine, non a caso cresciute del 48%, con 19.000 nuove unità ed una quota di mercato cresciuta dal 10,0% al 13,2%; e, d’altro canto, come osserva l’analisi Unrae, “all’interno delle immatricolazioni a società sono le autoimmatricolazioni a fare la parte del leone (+74% a 31.000 unità con una quota che passa dal 13,9% al 21,6%) mentre le vendite ad altre società aumentano del 3,3% a 8.500 unità con una rappresentatività in diminuzione al 6,0%”.
2019: si torna in positivo, ma di pochissimo
Complessivamente, il consuntivo dell’intero 2019 mette in evidenza un andamento senza infamia e senza lode: l’analisi dei dati diffusi nelle scorse ore dimostra come, nell’anno appena terminato, il monte-immatricolazioni di autovetture in Italia (1.916.320 unità) corrisponde ad un +0,3% sul 2018 (nei dodici mesi precedenti, le vetture immesse in circolazione erano state 1.910.701). Un aumento decisamente flebile, sebbene in parte compensato dall’evidente calo (-3-3%) che era emerso in rapporto al 2017. Ad avere inciso in massima parte sul piccolo “segno più”, se si tiene conto dell’andamento mese per mese, potrebbe essere stata una notevole spinta dei contratti di noleggio a lungo termine, che insieme al fenomeno delle autoimmatricolazioni ha determinato, nell’ultimo trimestre del 2019, quel colpo di acceleratore decisivo per superare la tendenza sostanzialmente negativa che era venuta a verificarsi nei primi nove mesi dell’anno, tanto da controbilanciare le performance nell’intero anno e concludere il 2019 in positivo, seppure di un soffio.
Unrae: servono strategie concrete di svecchiamento
Sebbene le tinte che emergono dal consuntivo di dicembre 2019 e dall’intero anno siano positive, l’Unione nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri comunica una certa apprensione per l’immediato futuro, e contestualmente la necessità di provvedere ad un concreto svecchiamento del parco auto circolante: “In un contesto di forte, persistente incertezza economica e politica, interna e internazionale, e con l’introduzione nel 2020 dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e relative, pesanti sanzioni, spicca la mancanza di strategia da parte della politica nazionale che supporti organicamente e ordinatamente la filiera automobilistica Italiana – osserva Michele Crisci, presidente di Unrae – In un anno che si apre quindi con diverse difficoltà e dubbi all’orizzonte per l’industria dell’auto, si auspica che, dopo la lunga e inutile discussione politica sulla tassazione delle auto in uso promiscuo, il Governo decida finalmente di convocare ed efficacemente attivare i tanto ‘promessi’ tavoli su domanda, offerta e infrastrutture”. In particolare, prosegue Crisci, si ritengono “Necessari interventi tesi a svecchiare il nostro parco circolante, tra i più anziani d’Europa con circa un terzo delle autovetture rispondenti a direttive pre-Euro 4 e quindi con più di 14 anni di età, pericolosi per l’ambiente e la salute dei cittadini. In questa direzione, Unrae intende portare una serie di proposte concrete e coerenti, in un’ottica di medio termine, e in linea con le previsioni del Protocollo per la qualità dell’Aria”.