Per effetto dell’emergenza da Coronavirus, conti Fiat Chrysler in rosso. Ma i programmi industriali proseguono. Presentati anche i risultati Ferrari.
Il primo trimestre 2020 è, per Fca, all’insegna dei dati negativi: un risultato che ci si aspettava, tenuto conto della pandemia da Covid-19 che ha di fatto comportato una generale diminuzione delle performance da parte del “big player” del comparto automotive. Nella fattispecie: consegne diminuite in maniera notevole, ricavi in calo, e una significativa perdita netta “adjusted”, mentre l’Ebitd adjusted si è rivelato positivo, nonostante l’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Manley: “Piena fiducia, usciremo dalla crisi pronti ad una nuova crescita”
“Nelle lunghe settimane di questa drammatica avversità che non ha alcun precedente, obiettivo primario per Fca è sempre stato l’attenzione alla salute ed alle condizioni di sicurezza per i suoi dipendenti e delle comunità – osserva l’amministratore delegato di Fiat-Chrysler Automobiles Mike Manley – La pandemia da Coronavirus ha avuto, e continua ad avere, un forte impatto sulle attività del Gruppo. Tuttavia, ho la massima fiducia nelle capacità dei nostri dirigenti e nell’impegno da parte dei nostri dipendenti: sono queste le chiavi principali che ci permetteranno di continuare a far fronte alla crisi, e ad emergerne ben posizionati in ordine di una continua crescita”.
Le previsioni per il 2020 sono rinviate
Una prima notizia, in sede di presentazione dei risultati finanziari relativi al primo trimestre 2020 per Fiat-Chrysler Automobiles, arriva dalle stime operative per i mesi a venire, che rimangono nel cassetto. In poche parole: proprio a causa dell’emergenza da Covid-19, e l’estrema incertezza riguardo all’evoluzione dei mercati nonché la minore operatività (tanto in Italia quanto negli altri Paesi in cui Fca è presente con propri stabilimenti) in ordine all’evoluzione del Covid-19, la “Guidance” per il 2020 – cioè gli obiettivi di target che ci si prefigge di raggiungere alla fine dell’anno – è stata ritirata. I vertici dell’”asse Torino-Detroit” con John Elkann nel ruolo di presidente si riservano di fornire un aggiornamento nei prossimi mesi: può essere che una linea-guida, in tal senso, venga resa nota nell’analisi dei risultati finanziari e operativi del secondo trimestre.
La fusione con Psa procede
Da segnalare, e anche questo assume una grande importanza per il futuro asset strategico Fiat-Chrysler Automobiles, la notizia sulla fusione con Psa. A prescindere dall’improvvisa ed inattesa emergenza sanitaria, Fca ribadisce l’impegno di portare avanti la “big Alliance” con il Gruppo francese: “Proseguiamo con l’avanzamento dei progetti strategici rivolti alle attività funzionali alla fusione; l’obiettivo – confermano i top manager Fca – è di riuscire a concludere la fusione entro la fine del 2020 o, al più tardi, per l’inizio del 2021”.
Le cifre dei primi tre mesi
È chiaro che i provvedimenti di chiusura pressoché totale di gran parte delle attività industriali, commerciali e dei servizi abbiano inciso in maniera profonda sui risultati delle aziende nella prima parte di questo 2020 che verrà ricordato a lungo nella storia per l’impatto che l’emergenza da Coronavirus ha avuto sulla vita di miliardi di persone. Dal punto di vista operativo, il “lockdown” ha provocato un deciso calo delle consegne di modelli che fanno capo ad Fca a livello mondiale, così come una riduzione dei ricavi.
- Numero autoveicoli consegnati nel primo trimestre 2020: 818.000 (il 21% in meno rispetto ai primi tre mesi 2019), a causa soprattutto della momentanea sospensione di produzione a livello globale e del calo della domanda
- Perdita netta: 1,7 miliardi di euro
- Perdita netta adjusted: 471 milioni di euro
- Ricavi netti: 20,567 miliardi di euro (16% in meno)
- Ebitd adjusted (al netto delle componenti straordinarie): 52 milioni di euro (erano 1,07 miliardi di euro al termine del primo trimestre 2019)
- Liquidità disponibile: 18,6 miliardi di euro (cifra che comprende una linea di credito da 3,5 miliardi di euro inutilizzata)
L’analisi dei risultati operativi Fca per macroaree
Le performance peggiori si sono avute nella regione Emea, in cui l’emergenza sanitaria ha determinato un calo del 31% nelle consegne ed una diminuzione del 26% dei ricavi, per una perdita di 270 milioni di euro. Nella regione Asia-Pacifico, la perdita operativa si attesta su 59 milioni di euro. Migliore la situazione in nord America, in cui le misure di lockdown sono state organizzate più tardi che nel “Vecchio Continente”: ciò ha, all’atto pratico, permesso ad Fca di contenere la diminuzione delle consegne (-16%) e dei ricavi (-9%), e di evidenziare un utile operativo che, sebbene diminuito del 48%, evidenzia un utile di 548 milioni.
La ripartenza
La dichiarazione di Mike Manley che abbiamo riportato più sopra trova conferma nell’attuale processo di ripresa delle attività del Gruppo già avviato in Italia ed in estremo oriente: “Confidiamo sulle nostre prospettive – indicano i dirigenti Fca – in funzione del nuovo avvio della nostra joint venture in Cina e del network commerciale, nonché la ripresa della produzione nel nostro stabilimento di Atessa dedicato ai veicoli commerciali (ovvero Sevel, joint venture paritetica tra Fiat-Chrysler e Peugeot, n.d.r.), avviata il 27 aprile scorso: l’impianto è operativo al 70% della propria capacità”. “Il riavvio delle attività nelle altre Regioni avverrà in maniera graduale, così come il rientro negli uffici e nelle rispettive sedi di lavoro, seppure in questo caso continuando a dare ampio ricorso al lavoro da remoto. I livelli di produzione proseguiranno in maniera funzionale alla domanda”. Detto delle linee di montaggio di Atessa, in Europa Fca ha provveduto a fare ripartire Mirafiori e Melfi (Fiat 500X, Jeep Compass e Renegade); tutte le altre linee di montaggio riapriranno tra la fine di maggio ed i primi giorni di luglio. Lo stesso vale per Maserati.
Programmi confermati
Il progetto di fusione con Psa Groupe procederà, come detto; parallelamente, Fca conferma gli altri piani industriali, primo fra tutti il programma da cinque miliardi di euro di investimenti destinato ai siti italiani, finalizzato allo sviluppo di nuove vetture. Il timore è che l’”onda lunga” dell’emergenza sanitaria possa fare sentire le proprie conseguenze anche nei prossimi mesi. La timeline di debutto delle novità di mercato, tutte confermate, potrebbe subire un ritardo di tre mesi.
Lotta alla pandemia
“Puntiamo sulle nostre risorse e sulla nostra capacità di innovazione per garantire un ampio ventaglio di progetti che siano di supporto alle comunità in tutte le Regioni – osservano i vertici Fca, a dimostrazione del fatto che le misure di contrasto alla pandemia da Covid-19 sono scritte a caratteri cubitali sui taccuini delle priorità tanto a Torino quanto a Detroit – Produciamo mascherine di protezione per gli operatori sanitari ed i soccorritori; finora abbiamo consegnato più di un milione di ‘pezzi’. Inoltre, abbiamo in atto una serie di collaborazioni con aziende di produzione di attrezzature medicali in Italia e USA come supporto alla produzione di ventilatori polmonari, apparecchi medicali e sistemi di protezione individuale. Ci sono inoltre finanziamenti di borse di studio per consentire ai giovani l’ingresso alle Scuole di medicina, la creazione di diversi ospedali da campo in America latina: uno, già allestito, in Brasile; altri due, in fase di realizzazione, in Argentina e sempre in Brasile; e abbiamo provveduto a fornire un supporto finanziario da dedicare a progetti sociali, come la fornitura di un milione e mezzo di pasti ai bambini che ne hanno bisogno”.
I “conti” del trimestre Ferrari
Contestualmente all’illustrazione dei risultati del primo trimestre Fca, anche a Maranello si è provveduto all’analisi dei primi tre mesi 2020. Ecco il quadro emerso:
- consegne globali: 2.738 unità (+4,9%)
- andamento delle vendite Emea: +25,4%
- andamento delle vendite nel continente americano: +4,2%
- Asia-Pacifico: +23,2% (si è avuta una diminuzione nelle regioni della Cina continentale, di Hong Kong e Taiwan dovuta alla scelta di anticipare al 2019 le consegne)
- Utile netto: 166 milioni di euro (-8% rispetto al primo trimestre 2019)
- utile operativo: 220 milioni di euro (-5,2%)
- utile per ogni azione: 0,90 euro (-5,3%).
Il margine operativo lordo è tuttavia aumentato (+1,9%, attestandosi a 317 milioni di euro e passando dal 33,1% al 34%), principalmente in virtù di un più favorevole product mix ed alla diminuzione di alcuni costi industriali.
I modelli che “tirano” di più
Dal punto di vista della lineup, il “segno più” generato dalla vendita di autovetture e parti di ricambio deriva dai maggiori quantitativi messi a segno da Ferrari 488 Pista e 488 Spider, nonché da F8 Tributo: la lineup “Ottovù” ha – seppure le consegne abbiano, al pari di tutte le altre aziende, subito una sospensione dovuta all’emergenza da Coronavirus – messo a segno un +5,7%. Leggermente inferiore in termini percentuali tuttavia pur sempre positivo è il consuntivo delle vendite per i modelli V12, cresciute del 2,4%.
Camilleri: “Ecco i nostri punti di forza”
“Finora non abbiamo registrato rilevanti cancellazioni al nostro portafoglio-ordini: la maggior parte di esse sono arrivate da Australia e USA, tuttavia non le riteniamo allarmanti. Il nostro piano di ordini, sulla base di una capacità di produzione, supera i dodici mesi, e varia in funzione dei modelli e delle regioni di destinazione. I modelli dal margine più elevato sono quelli che presuppongono la più lunga lista d’attesa”, commenta l’amministratore delegato di Ferrari, Louis Camilleri”. “È chiaro – prosegue il numero uno di Maranello – che ci troviamo alle prese con una crisi differente da quelle che sono avvenute in passato. Tuttavia il nostro monte-ordinazioni è più ampio che mai”. “Non siamo, ovviamente, immuni dall’andamento dell’economia, tuttavia siamo più resistenti; e lo dimostrerà proprio questa crisi”.
“Nessun licenziamento”
“I nostri stabilimenti sono stati chiusi il 14 marzo: ebbene, nessuno dei nostri dipendenti è stato licenziato; tutti, anzi, hanno ricevuto piena retribuzione – prosegue Camilleri – Di più: è stata prevista anche una copertura assicurativa ad hoc per l’emergenza da Coronavirus per tutti i dipendenti, ed è stato sviluppato un programma di tracciamento che svilupperemo ancora”.
Due nuovi modelli nel 2020
Fra le novità che vedremo entro la fine di quest’anno, Louis Camilleri punta i riflettori su due nuove vetture: “L’emergenza da Covid-19 ne ha ritardato la presentazione, tuttavia prima della fine del 2020 verranno svelati”, promette l’AD del “Cavallino”.