GM "divorzia" da Toyota: addio NUMMI
Stop alla partnership durata 25 anni fra GM e Toyota che ha accettato controvoglia. Incerto il futuro dei 5500 dipendenti della NUMMI
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Il futuro della “New Company” scaturita dalla bancarotta di General Motors sarà senza la NUMMI (New United Motor Manufacturing Incorporated), la joint venture con Toyota creata all’inizio degli anni ’60 e poi ripresa nella prima metà degli anni ’80 e che, nell’ultimo quarto di secolo, aveva portato all’assemblaggio negli USA di una gamma di vetture che presentavano caratteristiche comuni fra i due Marchi.
La decisione è stata presa, nei giorni scorsi, dal Consiglio di Amministrazione della nuova società cui fa capo la GM. Secondo i dirigenti, “Nel piano di riqualificazione a medio-lungo termine per la General Motors, non è previsto il proseguimento degli accordi commerciali con la Toyota che avevano portato alla creazione della NUMMI. Non avrebbe senso continuare una joint venture che, seppure sia stata fruttuosa per entrambe le parti, appartiene al passato“.
Gli azionisti della “nuova GM”, infatti, rivolgeranno il loro sguardo prima di tutto sulla nuova società nata all’indomani del 30 Maggio scorso, data della messa in amministrazione controllata dell’ex gigante di Detroit.
L’annuncio della “fine” per la NUMMI, una sigla da noi poco conosciuta ma che ha costituito il primo esempio di joint venture in campo automobilistico negli USA, non è stato un fulmine a ciel sereno. Già ad Aprile, vale a dire all’alba della dichiarazione della “bancarotta”, Fritz Henderson, Amministratore Delegato della General Motors, aveva anticipato l’imminente “stop” alla produzione della Pontiac Vibe, “gemella” della Toyota Matrix (chiamata negli USA Toyota Voltz), la station wagon-“quasi SUV” compatta a 5 porte lanciata nel 2002; del pick up Tacoma della Toyota e della Toyota Corolla, realizzate in collaborazione fra il Gruppo giapponese e il Marchio di Detroit negli stabilimenti californiani e canadesi di proprietà di entrambi i Costruttori.
Dal canto suo, Hideaki Homma, portavoce della Toyota a Tokyo, ha dichiarato che “Avremmo avuto piacere di proseguire il rapporto di collaborazione con la General Motors; anche perché pur comprendendo le ragioni dei nostri ormai ex partner statunitensi, dobbiamo pure considerare che la situazione economica attuale non è delle più facili. La decisione della GM potrà portare una serie di difficoltà per la Toyota“.
Quali difficoltà, per il momento non è dato sapere. Si può, tuttavia, ipotizzare che la Toyota sperasse che la sua penetrazione nel mercato dell’auto USA agevolata dalla partnership con un’azienda “di casa” potesse proseguire, anche per mantenere degli sbocchi preziosi nell’attuale situazione di incertezza dei mercati.
Il problema, a questo punto, sarà di trovare una nuova collocazione per i 5500 dipendenti della NUMMI: si può pensare che la loro attività venga “dirottata” presso i due Gruppi dai quali era nata la partnership. Staremo a vedere.
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