“Promuovere” è la parola d’ordine per la delicata ripartenza dopo il lockdown: tra le offerte, Dacia Sandero 1.0 TCe “viene” 7.950 Euro.
La situazione è quella che è: non soltanto l’Italia, ma gran parte del Pianeta tenta una difficile ripartenza dopo le drammatiche – anzi: tragiche – settimane di chiusura pressoché totale dell’industria, del commercio e dei servizi. La prima parte del 2020 resterà, purtroppo, indelebile nella storia dell’umanità, tante e tali sono state le conseguenze sociali, politiche ed economiche provocate dall’espandersi di un’epidemia (opportunamente definita “pandemia” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) per la quale una soluzione definitiva non è ancora stata trovata.
Il prezzo da pagare è stato altissimo: tanto (soprattutto) in termini di vite umane, quanto dal punto di vista dell’obbligo ad una rapidissima riorganizzazione del comparto sanitario. Ovviamente, e c’era da aspettarselo, i beni di consumo hanno seguito le sorti dell’emergenza da Coronavirus: acquisti e vendite, import-export, produzione e commercio praticamente azzerati, consumi ai minimi storici. Il comparto automotive non costituisce alcuna eccezione: la maggiore parte dei siti produttivi sono stati chiusi per quasi due mesi, la rete di distribuzione è rimasta “congelata”, e – in Italia – soltanto dallo scorso 4 maggio (cioè dall’avvio della “Fase 2”) le concessionarie hanno potuto nuovamente aprire. Va detto, a onor del vero, che già all’inizio di marzo le Case costruttrici avevano immediatamente provveduto all’organizzazione di sistemi di vendita online (ovvero: l’utente effettua una ricerca di modelli attraverso i siti Web corporate, individua la vettura che ritengo di desiderare, procede ad una configurazione virtuale; a quel punto, può discutere le offerte, le dotazioni ed eventualmente i dettagli di acquisto con l’addetto alle vendite, anch’egli al di qua del proprio schermo). Tuttavia, le consegne, nel periodo di lockdown, hanno subito un brusco ridimensionamento: e lo dimostrano le centinaia di migliaia di autovetture di fresca produzione, nuove di zecca, ferme nei piazzali in attesa di essere vendute.
Una ripresa è possibile…
È possibile – e questo, è un pensiero che auspicano tutti – che, dopo il crollo delle nuove immatricolazioni fatto registrare a marzo (-85,42%) e ad aprile 2020 (-97%), l’immissione di nuove autovetture nel parco circolante conoscerà, da maggio 2020, una graduale risalita (questo, proprio in virtù della riapertura delle concessionarie). Molto resta da fare per salvare il salvabile di un 2020 che, per l’automotive, potrebbe essere ricordato a lungo come “annus horribilis”.
… Ma servono provvedimenti mirati
Le Associazioni di settore chiedono, da diverse settimane, l’istituzione di provvedimenti che vadano a concreto sostegno della filiera dell’auto, e che si spingano oltre la pur discreta “iniezione di fiducia” determinata dai 300 milioni di euro in più di Ecobonus. Questi ultimi, in effetti, riguardano esclusivamente l’acquisto di autoveicoli che possiedono livelli di emissioni di CO2 inferiori a 60 g/km. I rappresentanti delle Case costruttrici e delle aziende dell’indotto chiedono, ad esempio, che i limiti di diossido di carbonio vengano quantomeno ampliati a 95 g/km, nonché una maggiore apertura agli incentivi che riguardi tutte le tipologie di alimentazione.
Le Case costruttrici hanno già provveduto
Molte carte sono da giocare, dunque. E mentre ci si attende un riscontro, a livello politico, gran parte dei “big player” hanno – si può dire da subito, o quasi, in rapporto al periodo di lockdown – messo in atto personali strategie di promozione delle rispettive lineup di modelli: iniziative di sconto, estensioni straordinarie di garanzia, offerte “anticipo zero” rivolte a non far precipitare ancora più in basso un settore in già notevole difficoltà; e, dall’altra, garantire ai clienti la possibilità di acquistare una nuova auto a condizioni in alcuni casi decisamente vantaggiose.
Si punta sulla convenienza
Ci sono, poi, vetture che puntano forte proprio sull’economicità di acquisto, e che con la loro presenza contribuiscono al raggiungimento di elevate performance di mercato. È, ad esempio, il caso di Dacia. Il marchio romeno da lungo tempo nell’orbita Renault Groupe ha, nel 2019, raggiunto in Italia il proprio personale record di vendite, avendo messo a segno un incremento del 33,4% sul 2018, ed il numero più elevato di nuove immatricolazioni in un anno dal suo debutto nel nostro Paese (2006), tanto da attestarsi al nono posto nella Top Ten per marchi.
L’ottima prestazione di vendite messa a segno da Dacia in Italia, nel 2019, è stata possibile in virtù del gradimento riscosso dai modelli Sandero (35.340 nuove immatricolazioni lo scorso anno) e, soprattutto, Duster, acquistata da 43.701 nuovi clienti lo scorso anno.
Ecco la più economica di tutte
E proprio Dacia Sandero (giunta alla seconda generazione, che ha debuttato nel 2012 ed a sua volta sottoposta ad un “maquillage di mezza età” nel 2016) rappresenta, a maggio 2020, l’autovettura più economica acquistabile in Italia. Forte di una proposta di gamma già in listino a prezzi di sicuro interesse, la “segmento B” che costituisce il modello di ingresso alla lineup Dacia viene, in queste settimane, offerta in vendita al più basso importo fra tutte le vetture nuove in Italia.
A maggio da 7.950 euro: meno di così…
Nel dettaglio, la formula “Super Ripartenza” propone Dacia Sandero ad un prezzo che parte da 7.950 euro, valore futuro garantito e rate da 90 euro al mese. Ma andiamo con ordine.
La proposta Dacia Sandero di maggio 2020
La versione di riferimento è Dacia Sandero Streetway 1.0 SCe 75 CV in allestimento Access. Elenchiamo di seguito la dotazione di serie.
Corpo vettura
- Cerchi in acciaio da 15” e copriruota “Groomy”
- Luci diurne a Led
- Tinta carrozzeria in toni pastello (Bianco Ghiaccio, Blue Navy, Brun Vison)
- Maniglie porta nere
- Specchi retrovisori esterni regolabili manualmente dall’interno
- Kit gonfiaggio pneumatico.
Abitacolo
- Rivestimenti interni in tessuto in tinta scura
- Rivestimento sedili in tessuto
- Sedili posteriori frazionabili nello schema 1/3-2/3
- Presa da 12V.
Dotazioni di sicurezza attiva
- Abs con Afe (ripartitore elettronico di frenata)
- Esp.
Dotazioni di sicurezza passiva
- Airbag frontali per conducente e passeggero anteriore (quest’ultimo disattivabile)
- Airbag laterali anteriori
- Attacchi Isofix ai sedili posteriori per il montaggio di sistemi di ritenuta per bambini.
- Sistemi di ausilio alla guida
- Servosterzo
- Dispositivo Hill-start Assist di assistenza alle partenze in salita
- Sensore pressione pneumatici.
Accessori a richiesta
- Ruota di scorta
- Tinta carrozzeria ad effetto opaco.
Non chiamatela più “low cost”
L’equipaggiamento è, dunque, a prima vista “essenziale”; tuttavia, a proprio favore Dacia Sandero porta in dote un costante miglioramento nella qualità di assemblaggio dei materiali (già sufficiente in passato, la cura nelle lavorazioni è andata via via migliorando), seppure è chiaro che il cliente non possa pretendere da un modello dichiaratamente “entry-level” peculiarità altrimenti appannaggio di vetture di classe superiore. L’attenzione ad un allestimento nel complesso dignitoso e in grado di offrire una valida competitor nei confronti di una concorrenza orientale (coreana, nella fattispecie) particolarmente agguerrita si nota, per di più, nel programma di sviluppo di una terza generazione, che potrebbe arrivare nei prossimi mesi e, secondo alcune “voci di corridoio”, indicata per adottare la piattaforma modulare Cmf-B già “base di partenza” di alcuni dei modelli compatti di nuova generazione del Gruppo Renault (compresa la recentissima quinta serie della bestseller Renault Clio). Un esemplare-laboratorio di Dacia Sandero 3 è stato “pizzicato”, lo scorso febbraio (dunque poco prima de “lockdown” imposto dall’emergenza da Covid-19) durante un test su strada.
Dacia Sandero 1.0 SCe 75 CV, offerta a maggio 2020 a 7.950 euro, può dunque rappresentare una buona scelta per l’acquirente che necessiti di una vettura “senza fronzoli” ma non “povera” e, per di più, giunta ad un’elevata maturità di produzione: fattore, quest’ultimo, che indica una generazione abbondantemente “collaudata”.
I dettagli dell’offerta di maggio 2020
Dal punto di vista “commerciale”, il sito Web ufficiale di Dacia Italia illustra la formula di vendita come segue.
- Esempio di finanziamento: Dacia Sandero Streetway 1.0 SCe Access 75 CV
- Prezzo indicato: 7.950 euro IVA inclusa, IPT e contributo PFU esclusi
- Anticipo: 1.450 euro
- Importo delle rate mensili: 89,50 euro
- Numero rate: 60
- Importo totale del credito: 6.968 euro (cifra che comprende 6.500 euro di finanziamento veicolo e, in caso di adesione, 468 euro di “Finanziamento Protetto”)
- Valore futuro garantito: 2.941,50 euro (corrispondente alla rata finale), per un chilometraggio massimo di 50.000 km; in caso di restituzione della vettura, verrà applicata una tariffa di 10 centesimi per ogni km in più
- In caso di adesione alla promozione “Super Ripartenza”, a favore del cliente vengono applicate le seguenti condizioni: 812,68 euro di interessi. Importo totale dovuto: 7.780,68 euro in 4 rate iniziali e 2 rate finali da 1 euro ciascuna più 54 rate da 89,50 euro e rata finale da 2.941,50 euro (TAN 5,25%, tasso fisso; TAEG 4,83%).
Dacia Sandero 1.0 SCe StreetWay Access: pro e contro
A favore della più “piccola” proposta della gamma Dacia concorrono diverse “voci” che possono risultare convincenti nell’ottica di un possibile acquisto.
- Buona abitabilità a bordo: omologata per cinque persone, presenta una buona conformazione dei sedili. Comodi quelli anteriori, ed una seduta “piatta” del divanetto consente a tre occupanti di accomodarvisi facilmente
- Dimensioni compatte: la lunghezza (4,07 m), la larghezza (1,73 m) e l’altezza (1,52 m) ne fanno un veicolo adatto alla circolazione urbana, metropolitana ed inter-city, nonché potenzialmente a proprio agio anche nei viaggi più lunghi
- Adeguata capienza del vano bagagli: nel normale assetto di marcia, il volume di carico utile è 320 litri, che possono aumentare fino a 1.200 a sedili posteriori (frazionabili) completamente abbattuti. Più che sufficiente, dunque, alle esigenze quotidiane e familiari
- È confortevole: buche ed asperità della strada vengono ben “sopportate” dalle sospensioni; inoltre i sedili, provvisti di una buona imbottitura (“tipicamente francese”) aiutano conducente e passeggeri
- Ci si vede bene: l’ampio parabrezza, il corpo vettura compatto, la linea del lunotto e le generose dimensioni della finestratura laterale consentono una buona visibilità
- È “sobria”: l’unità motrice tre cilindri da 999 cc e distribuzione a quattro valvole per cilindro, omologata Euro 6d-TEMP, eroga una potenza massima di 75 CV ed una forza motrice da 95 Nm di coppia massima. Valori che su un peso di meno di 970 kg assicurano a Dacia Sandero StreetWay 1.0 TCe Access una velocità massima di 158 km/h, un tempo di accelerazione di 15”1 per il passaggio da 0 a 100 km/h, ed un consumo medio, dichiarato, di 4,9 litri di benzina per 100 km. Il serbatoio carburante ha una capienza di 50 litri.
Per contro, alcuni elementi potrebbero risultare relativamente sfavorevoli (sempre, tuttavia, in relazione alla fascia di mercato cui il modello si riferisce, ed al prezzo che rimane decisamente concorrenziale):
- soglia di carico non propriamente bassa: per lo stivaggio di bagagli, borse, valigie ed oggetti, occorre sollevarli di oltre 70 cm da terra
- non chiedetele l’impossibile: un “motorino” di neanche un litro, progettato per impieghi tranquilli ed in previsione di un utilizzo prevalentemente a corto e medio raggio, non è un “fulmine di guerra”. Ma neanche vuole esserlo Tecnicamente, dunque, questo non è necessariamente un difetto.