Fase epocale a Crewe: termina la produzione di Mulsanne che passa il testimone di ammiraglia a Flying Spur, e Bentayga raggiunge 20.000 unità vendute.
La notizia era nell’aria da tempo, ma la conferma di un “addio” giunge sempre un po’ “inaspettata”. Ma tant’è: “Niente è per sempre”, nemmeno i più squisiti esempi di tecnologia motoristica d’oltremanica di grande prestigio. L’atout che da sempre li contraddistingue è un’architettura che sfida le epoche e le attraversa pressoché immutata. È stato così, dal 1959, per le motorizzazioni V8 “L-Series” di Bentley, che con la delibera dell’esemplare numero trenta di Mulsanne 6.75 Edition by Mulliner vanno definitivamente in pensione (dopo 36.000 unità costruite, “ovviamente” a mano, nelle Officine Motori di Crewe; l’ultima generazione richiede quindici ore di lavoro per ogni motore) e lasciano campo libero all’attuale lineup di motori di nuova generazione:
- il 4.0 V8
- il 6.0 V12
- il V6 ibrido.
Riflettori puntati sulla nuova ammiraglia
Come dire: occorre fare spazio al nuovo che avanza. Allo stesso modo, il completamento delle trenta unità della serie speciale “6.75 by Mulliner” accompagna il congedo definitivo di Bentley Mulsanne, protagonista – nell’attuale generazione – di una carriera durata dieci anni tuttavia filologicamente ben più “datata”: il concetto deriva dalla precedente Mulsanne che aveva esordito nel 1980 e, attraverso numerosi upgrade, era rimasta in listino fino al 1998. Il “fine produzione” di Bentley Mulsanne consente il passaggio di testimone nel ruolo di “grande ammiraglia” di Crewe alla nuova seconda generazione di Bentley Flying Spur, per la quale si attende – quantomeno in un’ottica a medio termine – anche il ricorso ad un tipo di alimentazione ibrida, secondo un preciso indirizzo tecnologico (avviato in tempi recenti con il debutto di Bentayga Hybrid) che prevede, entro il 2023, l’offerta di declinazioni elettrificate per l’intera gamma.
530 CV per Mulsanne Speed
L’”Ottovù” da 6,75 litri, sovralimentato con doppio turbocompressore, che equipaggia la serie speciale “di addio” Bentley Mulsanne 6.75 Edition by Mulliner corrisponde alla versione adottata dalla declinazione Mulsanne Speed – sulla quale, appunto, sono stati allestiti i 30 esemplari di fine produzione – che eroga una potenza massima di 530 CV ed una coppia massima di ben 1.100 Nm; la trasmissione si affida al cambio automatico ad otto rapporti e convertitore di coppia, realizzato da ZF. Elevatissimi, in rapporto alle dimensioni e al peso della vettura, i valori prestazionali a suo tempo indicati da Bentley: 305 km/h di velocità massima e un tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h che richiede 4,9 secondi.
Dal 1959, potenza triplicata
È interessante considerare la notevolissima escalation di potenza raggiunta, nei sessantuno anni di produzione, dai motori “L-Series” V8 di Bentley. Prima applicazione fu, nel 1959 ed in un primo tempo contrassegnata da una cubatura di 6,2 litri, la storica Bentley S2, che disponeva di 180 CV. Potenza, indicano a Crewe, all’epoca “Ritenuta ‘adeguata’”. Da allora, un costante affinamento nell’engineering – affinamento dei materiali, adozione di sistemi di sovralimentazione (turbocompressore singolo, prima; e successivamente doppio), ricorso a sistemi di controllo elettronico via via più sofisticati, evoluzione nei sistemi di alimentazione e distribuzione (fino all’iniezione diretta ed alla fasatura variabile delle valvole) – ha pressoché quasi triplicato la potenza dell’ultra-longevo V8, fino appunto ai 530 CV di Mulsanne Speed.
Il SUV a quota 20.000 esemplari prodotti
Il “libro dei ricordi” di Crewe, ora, si prepara ad accogliere la leggendaria unità motrice 6.750cc V8. Accanto ad un secondo traguardo altrettanto storico: la delibera dell’esemplare “numero 20.000” di Bentley Bentayga. Se si tiene conto che le prime consegne ebbero luogo all’inizio del 2016, si tratta di una media di 5.000 Bentayga prodotte ogni anno. Un risultato epocale se si considera l’iper-esclusiva classe di appartenenza del SUV “ultra-premium” di Crewe ed i prezzi di listino, che partono da quasi 170.000 euro. Anche questo, tuttavia, testimonia il ruolo “centrale” che i veicoli “a ruote alte” occupano fra le strategie di posizionamento delle Case costruttrici. E Bentley non costituisce alcuna eccezione.