Con 159 “sì” e 121 “no” Palazzo Madama ha approvato le misure di sostegno a famiglie e imprese: il 1 agosto partiranno i nuovi bonus.
L’attesa conversione in legge del Decreto Rilancio è realtà: dopo il “via libera” da parte del Governo del pacchetto di provvedimenti di sostegno a industrie, imprese, aziende e famiglie (approvato a metà dello scorso maggio 2020) e il “disco verde” arrivato di recente dalla Camera, il decreto ha ottenuto parere positivo anche dal Senato. Dati alla mano, la fiducia da Palazzo Madama è arrivata con 159 voti favorevoli, 121 contrari e nessun astenuto. Si sono dunque dissipate le preoccupazioni di buona parte delle forze politiche, visto che sabato 18 luglio sarebbe stata la data-limite per il passaggio del decreto in legge.
Verso il 1 agosto
A questo punto, e per la piena operatività del provvedimento, occorrono i consueti step formali, come la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale e la ratifica dei regolamenti di attuazione. Una volta completato l’iter, dal prossimo 1 agosto sarà data la disponibilità agli ulteriori fondi messi a disposizione dal Governo per l’acquisto di nuove autovetture: un argomento che in questa prima metà dell’estate 2020 ha tenuto ampiamente banco (con relative discussioni in merito) tanto nelle fasi di esame da parte della Commissione Bilancio alla Camera quanto fra le forze politiche di maggioranza.
Ci sono nuove somme in programma?
Complessivamente, il plafond messo a disposizione per il Decreto Rilancio ammonta a 55 miliardi di euro. Per il comparto automotive – che, lo ricordiamo, incide sul 6% del PIL nazionale -, pesantemente colpito dal lockdown causato dall’emergenza da Coronavirus (nel primo semestre 2020 il calo delle nuove immatricolazioni è stato complessivamente del 46,09%; e se a giugno 2020 la diminuzione è stata del 23,13%, i tre mesi precedenti passeranno tristemente alla storia per il vero e proprio crollo delle consegne registrato nel nostro Paese), la prima “iniezione” è di 50 milioni di euro. Importo che, viene da ipotizzare, potrebbe essere sufficiente a coprire soltanto una iniziale corsa all’acquisto di nuove autovetture.
Tanto che in un recentissimo “lancio” Reuters, in cui si faceva riferimento ad una fonte anonima “vicina” a Palazzo Chigi, si indicava un possibile nuovo “pacchetto” di provvedimenti a sostegno della filiera automobilistica per circa 1 miliardo, nel novero di un più ampio programma da 20 miliardi di euro riguardante piani di supporto agli enti locali, proroghe di cassa integrazione e dei divieti al licenziamento (che scadrebbero a metà agosto), rinvii delle scadenze fiscali a beneficio di famiglie e imprese.
Gli incentivi si sommano a quelli regionali e comunali
Gli incentivi governativi vanno a sommarsi ai vantaggi previsti dalle regioni o dai singoli comuni, che riguardano delle agevolazioni alla circolazione (ingresso ZTL, strisce blu gratis, esenzione dai blocchi del traffico), dei vantaggi fiscali (niente bollo auto per i primi anni) e ulteriori vantaggi economici sotto forma di bonus all’acquisto.
Tra le città che offrono più agevolazioni in questo momento c’è il comune di Milano, che sta attuando una politica di forte incentivazione delle auto a basso impatto ambientale. In particolare è stato emesso un Bando per la rottamazione che permette di coprire fino al 60% del costo del veicolo, senza limiti di reddito (ISEE) per il proprietario. Il massimo incentivo ottenibile è pari a 9.600 euro ed è cumulabile con l’incentivo statale.
Nuovi incentivi 2020: a quanto ammontano
Mentre si attende l’eventuale via libera ad ulteriori misure di sostegno, sono in ogni caso disponibili (e lo saranno fino al prossimo 31 dicembre) gli incentivi statali per l’acquisto di nuove vetture elettriche e ibride, ibride plug-in e a combustione Euro 6.
Bonus per vetture con emissioni fra 0 e 20 g/km di CO2
Il contributo (a sostanziale beneficio di tutte le auto elettriche) prevede ulteriori 2.000 euro, ed altri 2.000 messi a disposizione dalla concessionaria, con rottamazione; oppure 1.000 euro (più 1.000 euro dal venditore) senza rottamazione. Il nuovo bonus va ad aggiungersi ai 6.000 euro (con rottamazione) già previsti come ecoincentivi: il “taglio” sul prezzo d’acquisto può così arrivare a 10.000 euro.
Bonus per vetture con emissioni fra 21 e 60 g/km di CO2
La quota parte messa dallo Stato per questa fascia di emissioni (cui di fatto rientrano tutti i modelli ad alimentazione ibrida plug-in e molte vetture a sistema full-hybrid) è, in caso di rottamazione, di 2.000 euro, cui si sommano altri 2.000 euro dal venditore; senza rottamazione, gli importi si dimezzano (quindi 1.000 euro dallo Stato e 1.000 euro come sconto concessionaria).
Bonus per le nuove vetture Euro 6, emissioni fra 61 e 110 g/km di CO2
Il nuovo programma di incentivo agli acquisti riguarda, in questo caso, modelli aventi valori di emissioni di CO2 compresi fra 61 e 110 g/km (a prescindere dal tipo di alimentazione) e abbiano un prezzo di vendita fino a 40.000 euro (al netto dell’IVA). In caso di rottamazione, il bonus statale ammonta a 1.500 euro (più ulteriori 2.000 euro come sconto concessionaria). Senza rottamazione, entrambi gli importi di sconto si riducono del 50%, vale a dire 750 euro di bonus statale e 1.000 euro quale sconto del venditore.