Una mini-proroga di 10 giorni rispetto a quanto già deciso lo scorso 21 marzo permette di tirare un po’ il fiato, almeno fino all’inizio di maggio: vediamo quanto incide la riduzione delle accise sui prezzi “alla pompa”.
Oltre al “via libera” ai nuovi incentivi auto 2022, il Governo ha annunciato una proroga al taglio delle accise sui prezzi dei carburanti alla pompa. Cifre alla mano, l’ulteriore misura – resa nota dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante la conferenza stampa che seguiva il Consiglio dei ministri in cui era stato approvato il Documento di Economia e Finanza – prevede una riduzione, per altri dieci giorni dopo il termine finora previsto, di 25 centesimi sulle accise.
https://www.motori.it/ecoauto/2273492/nuovi-incentivi-2022-auto-elettriche-ibride-e-termiche-ecco-chi-potra-accedere.html
Fino a quando le accise resteranno “calmierate”
Lo stesso ministro Daniele Franco ha specificato che, grazie all’extragettito IVA, il provvedimento resterà in vigore fino ai primi di maggio:
“Oggi ricordo che con un decreto ministeriale a firma del ministro Cingolani e mia abbiamo esteso di 10 giorni l’abbattimento di 25 centesimi sulle accise della benzina e del gasolio, utilizzando il sovragettito Iva come consentito dalla normativa, quindi fino al 2 maggio”.
Prosegue il criterio dell’”accisa mobile”
Tutto secondo copione, in buona sostanza: come si ricorderà, lo scorso 21 marzo l’esecutivo, in ordine all’approvazione all’unanimità del Decreto “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” (un pacchetto da 4,4 miliardi di euro complessivi) per far fronte ai rincari delle materie energetiche e dei carburanti e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo, aveva abbassato per trenta giorni le accise su benzina e gasolio. Fino al prossimo 22 aprile, con l’applicazione dell’”accisa mobile” già adottata nel 2007 e che consente l’utilizzo dell’extragettito IVA già ottenuto dalle precedenti vendite di carburanti (un totale di 308 milioni di euro relativi all’ultimo trimestre 2021, i prezzi “alla pompa” diminuiscono di 478,40 euro su 1.000 litri per la benzina, e di 367,40 euro/1.000 litri per il gasolio.
Prezzo carburanti: a che punto siamo
Un “lancio” Ansa di giovedì 7 aprile riporta che la rete dei carburanti è interessata da nuovi ribassi. Nello specifico, Eni ha ulteriormente diminuito (dopo, cioè, avere provveduto nella giornata di mercoledì 6 ad un ribasso che aveva interessato benzina e gasolio) di 2 centesimi al litro il prezzo raccomandato della benzina. In discesa, mercoledì 6 aprile, anche le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo.
Il consueto rilevamento dei prezzi dei carburanti in Italia, che si basa sulle elaborazioni di Quotidiano Energia dei dati comunicati alle ore 8 di mercoledì 6 dai gestori all’Osservatorio dei prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico, riporta quanto segue.
Benzina
- Self service: prezzo medio nazionale 1,794 euro al litro (da 1,797 euro/l), prezzi medi applicati dalle Compagnie compresi fra 1,740 euro/l e 1,814 euro/l (no logo: 1,788 euro/l);
- Servito: prezzo medio nazionale 1,934 euro al litro (da 1,937 euro/l), prezzi medi applicati dalle Compagnie compresi fra 1,833 euro/l e 2,020 euro/l (no logo: 1,843 euro/l).
Gasolio
- Self service: prezzo medio nazionale 1,789 euro al litro (da 1,792 euro/l), prezzi medi applicati dalle Compagnie compresi fra 1,755 euro/l e 1,795 euro/l (no logo: 1,791 euro/l);
- Servito: prezzo medio nazionale 1,931 euro al litro (da 1,934 euro/l), prezzi medi applicati dalle Compagnie compresi fra 1,847 euro/l e 2,004 euro/l (no logo: 1,846 euro/l).
GPL
- Prezzi medi nazionali: compresi fra 0,845 e 0,867 euro al litro (no logo: 0,858 euro/l).
Metano
- Prezzi medi nazionali: compresi fra 2,208 e 2,378 euro al kg (no logo: 2,127 euro/kg).
Stili di guida, manutenzione, consumi: dieci consigli per risparmiare carburante
Quanto incide la riduzione delle accise sui ribassi dei carburanti
Lunedì 4 aprile, il Ministero dello Sviluppo Economico aveva rilevato, nella registrazione dei prezzi dei carburanti relativa alla settimana compresa fra lunedì 28 marzo e domenica 3 aprile, che il prezzo medio della benzina era di 1,793 euro al litro, e 1,788 quello del gasolio. Una sensibile diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,870 euro/l la benzina; 1,857 euro/l il gasolio; 0,853 euro/l il GPL), che di fatto applicava il taglio alle accise deciso dal Governo proprio in quei giorni (e lo dimostra il fatto che, andando ancora più indietro nel tempo, nella settimana compresa fra il 14 e il 20 marzo 2022 il prezzo medio della benzina si era attestato su 2,137 euro al litro, quello del gasolio su 2,124 euro al litro e quello del GPL su 0,876 euro al litro). Il “peso” fiscale che grava sui carburanti (reso strumentale nel 2013) tiene conto anche dell’IVA al 22%, che come conseguenza al taglio delle accise era anch’esso diminuito, fino ad arrivare a 0,323 euro al litro per la benzina, a 0,322 euro al litro per il gasolio ed a 0,149 euro al litro per il GPL.
Il prezzo medio della benzina, dal 20 marzo al 3 aprile, è diminuito di 34 centesimi al litro, e quello del gasolio è sceso di 33,6 centesimi. Tenuto conto che la misura del Governo adottata lo scorso 22 marzo “tagliava” di 30,5 centesimi complessivi (vale a dire accise più la quota di IVA relativa) il prezzo dei carburanti per i consumatori, emerge che la diminuzione del prezzo di benzina e gasolio è stata leggermente più marcata rispetto al ribasso delle accise e della quota parte di imposta.
Dunque, se la matematica non è un’opinione risulta chiaro che il ribasso dei prezzi di benzina e gasolio dipende quasi del tutto dalla diminuzione delle accise. In effetti, è possibile ipotizzare che se nel frattempo il Governo non interverrà nuovamente, il prossimo 3 maggio si potrebbe assistere ad una improvvisa impennata dei prezzi su valori analoghi a quelli (terribili) che erano stati raggiunti nella seconda metà di marzo. Un triste ricordo che tuttavia sarà opportuno tenere ben presente “a futura memoria”, se si vuole evitare che la fiducia dei consumatori, già messa a dura prova, si riduca ulteriormente.