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E-fuel, ecco cosa sono i carburanti sintetici

Di junio_gulinelli
Pubblicato il 5 apr 2023
E-fuel, ecco cosa sono i carburanti sintetici
L'e-fuel, o carburante sintetico, sarà l'unico in grado di alimentare i motori a combustione a partire dal 2035. Ovviamente a un prezzo molto più alto.

Sin dalle origini dell’industria automobilistica alla fine del XIX secolo, l’uomo ha cercato di trovare alternative più efficienti, ma soprattutto più economiche, ai tradizionali combustibili fossili. L’elettrificazione dell’automobile sembra una delle soluzioni più praticabili per porre fine alla dipendenza dal petrolio, ma non è l’unica via attualmente esplorata. 

I carburanti sintetici si uniscono ora all’auto elettrica e alle celle a combustibile di idrogeno, come soluzione per evitare che il motore termico scompaia del tutto, soprattutto in Europa. Nel Vecchio Continente, come sappiamo, la Commissione Europea ha di fatto già approvato i regolamenti che vieteranno la vendita di nuove auto a motore termico (benzina e diesel) dall’anno 2035. 

Con gli e-fuel tra le opzioni energetiche che saranno consentite oltre l’orizzonte del 2035, molti nutrono dubbi su questi combustibili sintetici. Per questo motivo in questo articolo scopriremo tutto ciò che c’è da sapere sull’e-fuel, dalla sua origine alla sua produzione e persino il prezzo al litro che dovrebbe raggiungere in futuro.

Cosa sono i carburanti sintetici E-fuel?

Iniziamo dalle basi. Il carburante sintetico è un carburante neutro di anidride carbonica (CO2) ottenuto dall’idrogeno. Sia la benzina che il diesel sintetico possono, inoltre, alimentare i motori termici attuali, che richiedono poche o nessuna modifica per utilizzare questo tipo di carburante al posto di quelli tradizionali. L’e-fuel è considerato un combustibile sostenibile perché la sua produzione utilizza anidride carbonica catturata direttamente dall’atmosfera, acqua ed energia ottenuta da fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare.

Una volta che questo carburante viene bruciato in un motore termico, vengono generate le stesse emissioni prodotte con la produzione del carburante, quindi con un bilancio neutro di CO2. Infatti non vengono espulsi più gas ad effetto serra di quelli che è stato necessario catturare dall’atmosfera per produrre la benzina sintetica. La sua origine si trova in elementi essenziali presenti sulla terra, come l’ossigeno, l’idrogeno e l’anidride carbonica. Per produrre l’e-fuel serve anche energia elettrica , che si ottiene da fonti pulite ed è sufficiente un processo chimico-fisico per la sua produzione.

Inoltre, a differenza dei biocarburanti, la benzina sintetica non si ottiene utilizzando materie prime, che potrebbero essere invece utilizzate come fonte di alimentazione umana. Il che fa si che l’e-fuel non faccia concorrenza diretta e non favorisca la speculazione o l’aumento del costo degli alimenti.

Chi li produce?

La decisione di Germania e Italia di forzare il rinvio della decisione sui motori a combustione nel 2035 dell’Unione Europea non è stata così sorprendente. La scommessa cieca sull’auto elettrica può mettere infatti in pericolo due paesi con un’enorme industria automobilistica. Così, soprattutto i tedeschi, vogliono mettere sul tavolo l’e-Fuel.

Porsche è attualmente il produttore di e-Fuel più famoso al mondo. Il marchio di auto sportive tedesco possiede la fabbrica Haru Oni, ​​​​in Cile, dove utilizza l’energia eolica per eseguire il processo chimico utilizzando la biomassa. Di fatto è il carburante utilizzato nella Porsche Mobil1 GT3 Supercar.

Il marchio prevede che, entro il 2026, verranno prodotti nello stabilimento circa 55 milioni di litri di carburante. E solo due anni dopo si raggiungeranno i 550 milioni di litri all’anno. Un fervente impegno per mantenere, come afferma il marchio, “la musica del motore boxer a 6 cilindri in un futuro sostenibile“.

Inoltre il produttore della leggendaria Porsche 911 sta rafforzando i suoi legami con ExxonMobil, una compagnia petrolifera americana che sta scommettendo molto su questa tecnologia. Anche BMW ha confermato che supporterà questo tipo di carburante.

E-fuel VS carburante: pro e contro

Uno degli svantaggi dei carburanti sintetici è quello relativo ai costi di produzione, praticamente raddoppiati rispetto ai combustibili di tipo tradizionale. L’elettrolisi, infatti, per essere attuata richiede molta energia e dunque un costo produttivo che, tuttavia, stando alla EFuel Alliance, potrebbe diminuire tra qualche anno quando il processo industriale sarà consolidato. 

Un altro svantaggio è quello ambientale. I cosiddetti carburanti sintetici non sono infatti propriamente green e non risolvono il problema delle emissioni ambientali. Secondo recenti studi, infatti, i livelli di emissione di ossidi di azoto (NOx) sono del tutto simili a quelli rilevati sulle automobili alimentate dai combustibili fossili. Inoltre i motori alimentati dagli e-fuel produrrebbero addirittura molto più monossido di carbonio e ammoniaca (elemento che combinandosi con altri composti presenti nell’aria, forma il pericoloso PM2.5) rispetto ai loro omologhi a benzina standard.

Il principale vantaggio nell’impiego dei combustibili sintetici è invece ascrivibile al fatto che per adottarli non è necessario modificare i motori delle auto a combustione. Quindi, sotto questo punto di vista, i costi della transizione sarebbero praticamente azzerati, al contrario di quanto sta avvenendo ora con il passaggio alla mobilità elettrica e ibrida. 

Il prezzo

Come riportato dall’organizzazione T&E (Transport & Environment), si stima, con le previsioni attuali, che la benzina sintetica potrebbe costare più di 2,80 euro al litro a partire dal 2030. Questa cifra significa che l’e-fuel potrebbe essere quindi fino al 50 percento più costoso dell’attuale benzina tradizionale, a causa del complesso processo di produzione in cui viene consumata molta energia.

I calcoli effettuati oggi da T&E concludono anche che, quando ne sarà autorizzato l’uso, il costo del riempimento di un serbatoio di un’auto termica con e-fuel ammonterà ad almeno 210 euro. In altre parole, avere un’auto a benzina sintetica comporterebbe una spesa fino a oltre 2.300 euro in più all’anno.

Cosa prevediamo per il futuro

Bruxelles ha accettato di incorporare i carburanti sintetici o e-fuel nelle normative comunitarie in modo che possano essere utilizzati nei veicoli con motori a combustione, in quanto sono ambientalmente neutri, perché emettono solo la CO₂ precedentemente catturata nel processo di produzione. Il regolamento UE, accettato a malincuore dai Ventisette, richiederà che tutti i nuovi veicoli venduti abbiano zero emissioni di CO₂ dal 2035, e il 55% in meno di emissioni di CO₂ dal 2030, rispetto ai livelli del 2021.

Per rispettare lo standard le case automobilistiche non potranno più, quindi,  produrre automobili con motori a combustione interna alimentati a diesel o benzina come prima, ma questi potranno funzionare con combustibili neutri. In questo senso l’Unione Europea consentirà l’uso di carburanti sintetici o e-fuel ma, d’altra parte, tralascerà i biocarburanti, ottenuti da biomasse vegetali, perché avranno comunque emissioni di carbonio derivate dalle pratiche agricole.

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