Anno difficile per il mercato auto, il 2010 con un calo del 13%. Peggio sarà nel 2011 ma ripresa dal 2012
Anno difficile per il mercato auto, il 2010 con un calo del 13%. Peggio sarà nel 2011 ma ripresa dal 2012
Alla fine del 2010 in Italia verranno immatricolate 1 milione 874.000 auto nuove, con una flessione del 13% rispetto al 2009. Si tratta della stima che emerge da uno studio del Centro Studi Fleet&Mobility, punto di riferimento per l’automotive in Italia.
Nei primi tre mesi dell’anno in corso si è verificato il permanere delle misure governative, dal momento che le vetture incentivate erano immatricolabili fino al 31 marzo: questa situazione ha fatto registrare nel primo trimestre 666.000 immatricolazioni e ha permesso di ridurre la perdita media annua al 13%. Nel periodo aprile-dicembre si manifesterà invece una flessione del 25% per un totale di auto immatricolate nell’intero anno che dovrebbe oscillare tra 1 milione e 850.000 e 1 milione e 900.000 unità.
Anche il 2011, che vedrà l’assoluta assenza di incentivi, sarà un anno duro per il settore auto ma la domanda dovrebbe risalire facendo segnare una flessione limitata al 15% rispetto ai valori del 2009. Senza alcun meccanismo in grado di “drogare” il mercato, questo sarà l’anno più difficile per le Case costruttrici e per i concessionari, con circa 1 milione e 800.000 vetture immatricolate. Solo dal 2012 è probabile che il mercato auto ritorni a quota 2 milioni di immatricolazioni, un livello ritenuto fisiologico per l’Italia.[!BANNER]
Le stime di Fleet&Mobility sono calcolate tenendo conto solo della domanda e non di eventuali attività promozionali delle Case, che potrebbero essere più aggressive del normale in tempi difficili. “Come alcuni hanno sostenuto in passato – evidenzia Pierluigi del Viscovo, Direttore del Centro Studi Fleet & Mobility – il mercato auto è dato da quello che decidono di immatricolare le Case. Negli anni scorsi, questo significava ridurre il prezzo ai concessionari che immatricolavano auto a km0. Adesso, i concessionari sono nell’impossibilità finanziaria di ‘tenere alto il magazzino’ così è probabile che le offerte vengano rivolte direttamente al cliente sul nuovo, senza trasformare le auto in km 0″.