La Casa di Ingolstadt nel suo rapporto annuale prevede un 2009 in flessione dopo 14 anni di crescita costante
La Casa di Ingolstadt nel suo rapporto annuale prevede un 2009 in flessione dopo 14 anni di crescita costante
.
Un compleanno agrodolce per l’Audi. La casa tedesca prevede che il 2009, l’anno in cui celebra il suo centenario, sarà anche segnato da una sensibile flessione nelle vendite dopo 14 anni di crescita..
Sulla scia della crisi sempre più profonda che sta attraversando il settore, il boss Rupert Stadler ha dichiarato nel suo rapporto annuale che “il 2009 probabilmente sarà l’anno più difficile nella storia dell’industria automobilistica”. Le vendite totali potrebbero scendere fino al 10% rispetto al milione di veicoli commercializzati lo scorso anno, risultando in un rilevante calo di profitti per il 2009. Tra gennaio e febbraio infatti l’Audi ha già registrato una flessione del 20,3% in confronto al primo bimestre 2008.
Per contrastare questa tendenza negativa Audi prevede di diminuire gli investimenti del 10%, risparmiando così alcune centinaia di milioni di euro, e abbassare i costi di produzione. Queste misure però non comporteranno tagli sulla forza lavoro, che assicurano invece sarà, non solo salvaguardata, ma rinforzata nel reparto tecnico per l’imminente lancio di nuovi modelli.
Una delle strategie di ripresa dell’Audi è infatti puntare sull’innovazione, producendo motori diesel super ecologici, utilizzando sistemi start/stop, introducendo migliorie nei componenti elettronici ed espandendo la propria gamma fino a raggiungere i 40 modelli nel 2015. Tra le novità più prossime, annunciano, ci sarà la piccola A1 e la sport utility Q3 nel 2011.
Durante il 2008 Audi aveva registrato un aumento del 2% nelle entrate e un profitto netto di oltre 2 miliardi di euro. Fino ai mesi scorsi la Casa tedesca aveva surclassato le rivali dirette, controllando quasi il doppio della fetta di mercato a loro riservata. Il suo margine operativo aveva infatti raggiunto l’8.1% rispetto al 4.4 raggiunto da Mercedes-Benz e Daimler. Con una liquidità di 9.29 miliardi di euro raggiunta a fine 2008 Audi non prevede la necessità di aiuti esterni, al contrario di quanto si ipotizza per alcune Case sue concorrenti.
In generale si prevede che le vendite e i relativi introiti subiranno una flessione – dovuta anche ai tassi di cambio negativi di dollaro e sterlina – ma i ricavi effettivi del marchio dovrebbero essere colpiti in maniera molto più lieve dalla diminuzione della domanda grazie al controllo della produttività e alla gestione dei costi. Se l’oculatezza sarà il leit motiv dell’anno corrente, per l’anno venturo si prevede una generale stabilizzazione dei mercati ed una consistente ripresa.