Secondo il Financial Times, Renault e Nissan potrebbero presto avviare una fusione “Per essere più forti di VW e Toyota”; successivamente, fra gli obiettivi ci sarebbe l’acquisizione di Fiat-Chrysler.
Allacciare nuovamente i colloqui con Nissan, nell’ordine di un nuovo programma strategico conseguente all’arresto dell’ex plenipotenziario Carlos Ghosn (qui il nostro approfondimento) e la nomina di Jean-Dominique Senard, nuovo presidente, quale numero uno del board della “big Alliance”; l’obiettivo è procedere ad uno step evolutivo della propria alleanza con Nissan, per giungere ad una fusione con il Costruttore giapponese. Successivamente, puntare i riflettori sull’acquisizione di un altro Gruppo: secondo alcune indiscrezioni di questi minuti, nel “mirino” potrebbe esserci Fca, attualmente al centro di una serie di notizie che vedrebbero l’”asse Torino-Detroit” fare gola a Psa Groupe: una “voce di corridoio” raccolta nei giorni scorsi dal Wall Street Journal (qui il nostro approfondimento).
Ora, secondo il Financial Times, l’eventuale futura fusione Renault-Nissan, e la newco che verrebbe a crearsi, provvederebbe alla ricerca di nuove acquisizioni, per “Avere una posizione ancora più forte nella sfida mondiale ai mercati ‘contro’ Volkswagen e Toyota”. Ed ecco Fca: secondo il quotidiano londinese uno degli obiettivi “privilegiati” del futuro asset societario di Renault e Nissan (utilizziamo ancora il termine “eventuale” poiché al momento non sussiste alcuna conferma) ci sarebbe, appunto, Fiat-Chrysler Automobiles. Si tratta di una ricostruzione, sviluppata dall’FT citando “Persone a conoscenza dei programmi strategici della Casa auto francese” (Renault), adottati, come detto, nelle fasi successive al clamoroso arresto di Carlos Ghosn e la conseguente nomina di Senard. Non sarebbe la prima volta che Fca viene individuata dai “piani alti” dell’alleanza franco-giapponese: in tempi ancora relativamente recenti, lo stesso Ghosn aveva mostrato un certo interessamento a Fiat-Chrysler, salvo poi archiviare il progetto in seguito al parere contrario espresso dal Governo d’oltralpe, che detiene il 15% delle quote Renault ed ha doppi diritti di voto.
Per restare nel campo delle ipotesi, e descrivere i possibili scenari di riassetto industriale, nel “mirino” dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi potrebbero esserci i “brand” di Fca che godono di ottime quote di mercato tanto in Europa quanto oltreoceano (Jeep) e marchi più “di nicchia” tuttavia ben radicati nel panorama automotive nordamericano (Ram).
È chiaro che, nello scacchiere dei grandi Gruppi automotive in relazione all’evoluzione dei mercati, qualcosa si sta muovendo: ulteriori novità sono da attendersi per i prossimi mesi. Del resto, per restare “in tema” Fca, il presidente John Elkann – sempre su quanto riporta il Financial Times – starebbe attualmente avviando una serie di dialoghi con Case concorrenti (fra le quali proprio Psa Groupe, indicazione che contraddirebbe quanto ipotizzato nei giorni scorsi dal Wall Street Journal che immaginava vi siano “difficoltà” di trattativa Psa-Fca per la resistenza opposta dalla famiglia Agnelli) per individuare un possibile alleato insieme al quale potere rafforzarsi. Lo stesso FT analizza, d’altro canto ed in relazione all’eventuale futuro interessamento da parte di Renault-Nissan-Mitsubishi, che Fiat-Chrysler, nonostante annoveri “Una produzione di 5 milioni di autoveicoli all’anno”, costituisca un obiettivo “Un po’ oneroso, per via di oltre 20 milioni di euro di capitalizzazione di mercato”, mentre il valore complessivo di mercato per Nissan, Renault e Mitsubishi è superiore a 50 mld di euro.
Al momento, in ogni caso, Fca non rilascia commenti, tuttavia il titolo Fiat-Chrysler, dopo i “rumors” del quotidiano londinese, ha aperto in netto rialzo a Piazza Affari, attestandosi ad un valore di oltre 13,50 euro.