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Michael e Max... il contrappasso dei vecchi campioni

Di Fabrizio Brunetti
Pubblicato il 29 mar 2010
Michael e Max... il contrappasso dei vecchi campioni
Il destino alterno di due campioni in età: trionfo per Biaggi in Superbike, imbarazzante lotta per il decimo posto per Schumacher nel GP d'Australia

Il destino alterno di due campioni in età: trionfo per Biaggi in Superbike, imbarazzante lotta per il decimo posto per Schumacher nel GP d’Australia

Domenica 28 marzo 2010, Portimao: Max Biaggi, il pirata, 38 anni, amato o odiato senza mezze misure, alla seconda stagione con l’Aprilia, nella seconda prova del mondiale Superbike in Portogallo spunta la vittoria dopo un entusiasmante duello con Haslam e la sua Suzuki ufficiale a colpi di sorpassi e controsorpassi da brivido.

Una gara entusiasmante, adrenalinica, giocata con grinta e tattica da grande campione, in una Superbike in cui si combatte in confronto diretto tra moto derivate dalla serie, a centesimi di secondo in duelli strettissimi, spalla a spalla tra l’entusiasmo del pubblico.

Max è l’artefice, quest’anno come l’anno scorso al debutto della casa di Noale, delle straordinarie performance di una moto tutta italiana come l’Aprilia RSV4, completamente progettata in casa, originale e diversa dalle sue concorrenti che si chiamano…Honda, Suzuki, Ducati, BMW.[!BANNER]

E proprio dal paragone con i modesti risultati della ricca Bmw, che come l’Aprilia ha debuttato in SBK nel 2009 e che pur dispone del grande Corser, il successo di Max e dell’Aprilia scatena un irrefrenabile orgoglio.

Domenica 28 marzo 2010, Melbourne: Australia, seconda prova del mondiale F1, un altro grande campione, Michael Schumacher, 41 anni, con la sua Mercedes F1, in una gara contrassegnata da incidenti, miracolosi recuperi e colpi di scena a non finire, lotta sino alla fine con Alguersuari (!) – Toro Rosso Ferrari e ottiene fortunosamente alla fine il suo punticino con il decimo posto.

La seconda guida, l’impertinente Nico Rosberg, ancora una volta salva l’onore di una Mercedes F1 in progresso, con un apprezzabile 5° posto, dopo essere stato costantemente, in prova e in gara, più veloce della sua costosissima prima guida.

Trionfo, rivincita, orgoglio per Max, dimesse, imbarazzate, incerte mosse in difesa per un Michael spaesato.

Una domenica speciale per entrambi, una lezione, migliore di tante parole, sulla bellezza dello sport e sulle sue sorprese, sulla volontà, sulla motivazione, sul coraggio delle sfide.

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