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Milano, stop alle moto Euro2 da ottobre: una scelta che fa discutere

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 28 mar 2025
Milano, stop alle moto Euro2 da ottobre: una scelta che fa discutere
Milano blocca le moto Euro2 dal 2025 per ridurre inquinamento e migliorare la sicurezza. Ecco cosa cambia e le implicazioni per i cittadini

Milano si prepara a un’importante svolta nella mobilità urbana con l’entrata in vigore dell’ordinanza 273918/2024, che segnerà lo stop definitivo alla circolazione delle moto e scooter più inquinanti. A partire dal 1° ottobre 2025, i veicoli a due ruote con omologazione pre-Euro, Euro 1 ed Euro 2 non potranno più accedere alle aree cittadine, con particolare attenzione alle zone a traffico limitato come Area B e Area C.

Una misura per l’ambiente

Secondo i dati di Arpa Lombardia, questi mezzi contribuiscono in maniera significativa all’inquinamento atmosferico, emettendo il 7,5% dei composti organici volatili, il 2,6% del PM10 e lo 0,5% degli ossidi di azoto. L’impatto ambientale di un motociclo Euro 3, ad esempio, è fino a 6,5 volte inferiore rispetto a un Euro 1. Il provvedimento non mira solo alla tutela dell’ambiente, ma anche al miglioramento della sicurezza stradale, poiché i veicoli più datati sono spesso dotati di sistemi frenanti meno efficaci e tecnologie obsolete.

Ad oggi, si contano a Milano 192.635 motocicli, di cui ben 71.651 rientrano nelle categorie soggette al divieto. Tuttavia, per tutelare i veicoli storici, sono previste deroghe specifiche: i mezzi iscritti ai registri ASI e FMI con più di 40 anni potranno circolare liberamente, mentre quelli tra i 20 e i 40 anni avranno accesso limitato all’Area B per un massimo di 25 giorni all’anno senza costi aggiuntivi.

Dal 2028 tocca agli Euro 3

Guardando al futuro, il piano comunale prevede ulteriori restrizioni: dal 2028, anche i veicoli Euro 3 saranno inclusi nel divieto, un cambiamento che coinvolgerà il 70% dell’attuale parco circolante a due ruote. L’obiettivo è incentivare l’adozione di veicoli Euro 5+ o elettrici, praticamente a emissioni zero.

Non mancano le critiche al provvedimento, soprattutto per l’impatto economico sulle fasce più deboli della popolazione, che potrebbero incontrare difficoltà nel sostituire i propri mezzi di trasporto in un contesto già segnato da difficoltà economiche. La sfida per l’amministrazione sarà quindi trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e diritto alla mobilità, attraverso incentivi mirati e un potenziamento del trasporto pubblico.

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