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Milleproroghe: focus su tassazione fringe benefit e auto aziendali

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 31 gen 2025
Milleproroghe: focus su tassazione fringe benefit e auto aziendali
Il Governo sta valutando un rinvio dell'inasprimento fiscale sui veicoli aziendali: una riforma significativa per l'intero comparto delle auto aziendali

Brutte sorprese potrebbero attendere chi guida un’auto aziendale, ma c’è ancora spazio per interventi correttivi. Il Governo sta valutando un rinvio dell’inasprimento fiscale sui veicoli aziendali, incluso nel più ampio contesto del Milleproroghe.

Oltre 32 milioni di euro di mancate entrate fiscali, un crollo delle immatricolazioni fino al 40% e migliaia di aziende in allarme: sono questi i numeri che potrebbero caratterizzare il settore automotive nel 2025 se non verrà modificata la nuova tassazione sui fringe benefit delle auto aziendali.

La speranza del settore è riposta negli emendamenti al decreto Milleproroghe, attualmente in discussione al Senato, che potrebbero posticipare l’entrata in vigore delle nuove aliquote. Le proposte in esame prevedono uno slittamento di sei mesi o, nello scenario più ottimistico, fino al primo gennaio 2026.

Una delle soluzioni al vaglio permetterebbe di mantenere l’attuale regime fiscale per i veicoli assegnati in uso promiscuo entro il 30 giugno 2025. L’estensione al 2026, particolarmente gradita agli operatori, consentirebbe una transizione più graduale verso il nuovo sistema.

L’impatto della riforma si preannuncia significativo per l’intero comparto delle auto aziendali. L’incremento del costo chilometrico per i veicoli termici potrebbe spingere molte imprese a riconsiderare le proprie politiche di gestione del parco auto, con ripercussioni sul mercato complessivo.

Il dibattito mette in evidenza anche un paradosso fiscale: i veicoli elettrici di lusso beneficiano di vantaggi superiori rispetto alle utilitarie tradizionali, sollevando dubbi sull’equità del sistema impositivo.

Le case automobilistiche monitorano attentamente gli sviluppi, consapevoli che un eventuale calo delle vendite potrebbe richiedere una revisione delle strategie commerciali. Il settore, già alle prese con la transizione elettrica e le incertezze economiche, vede nella nuova tassazione un’ulteriore sfida da affrontare.

Il dibattito parlamentare si inserisce in un contesto più ampio che vede contrapporsi le esigenze di sostenibilità ambientale e quelle di stabilità economica. La ricerca di un compromesso tra questi due aspetti rappresenta la vera sfida per il legislatore.

In attesa delle decisioni del Senato, il settore automotive spera in un rinvio che possa garantire una gestione più equilibrata del cambiamento, preservando al contempo la competitività delle aziende e la stabilità del mercato.

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