Mirafiori chiude per prepararsi alla Fiat 500 Ibrida
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Mirafiori, lo storico stabilimento Fiat di Torino, è al centro di una svolta epocale. Dal 2 aprile, le linee produttive sono state temporaneamente fermate per avviare un aggiornamento tecnologico che consentirà la produzione della nuova Fiat 500 Ibrida. Un modello che unisce il design iconico della citycar con le moderne tecnologie di elettrificazione, rispondendo così alla crescente domanda di mobilità sostenibile.
Chiusura temporanea
La chiusura temporanea, che si concluderà il 4 maggio, è parte di un progetto più ampio voluto da Stellantis, il gruppo che guida l’innovazione nell’industria automobilistica. Durante questo periodo, una parte degli operai è stata ricollocata nel reparto trasmissioni eDct, mentre il resto del personale è stato supportato tramite la cassa integrazione, un provvedimento incluso nel contratto di solidarietà recentemente rinnovato.
Con una capacità produttiva stimata in 100.000 unità all’anno, la nuova 500 Ibrida rappresenta una pietra miliare nella strategia di Stellantis per rafforzare la propria presenza nel mercato delle produzione auto ibride. Questo investimento non solo modernizza le infrastrutture di Mirafiori, ma sottolinea anche il valore strategico del sito torinese all’interno della rete industriale globale del gruppo.
Incontro strategico
Nel frattempo, Stellantis sta organizzando un incontro strategico con circa 300 fornitori per discutere le prospettive future e le sinergie produttive, anche in relazione ad altri stabilimenti del gruppo. La ripresa delle attività produttive è attesa con entusiasmo, poiché promette di generare effetti positivi sull’economia locale, con potenziali incrementi occupazionali e una rinnovata centralità di Mirafiori nel panorama industriale piemontese.
Nonostante queste prospettive ottimistiche, la sospensione temporanea delle attività ha sollevato alcune preoccupazioni riguardo alla stabilità dei posti di lavoro nel breve termine. Un tema che sarà sicuramente al centro del dialogo tra l’azienda e le rappresentanze sindacali. L’anno 2024 si preannuncia cruciale per consolidare la transizione verso un futuro più elettrificato e sostenibile. Vedremo se questo modello darà la scossa a tutto l’impianto.
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