I modelli che hanno ispirato i SUV di oggi
Oggi è semplice trovare sul mercato dei SUV capaci di offrire libertà di movimento ed una guida confortevole nel quotidiano. Ma in passato non era così, c’erano auto particolari, antesignane, ma uscivano decisamente fuori dagli schemi.
Prima dei SUV: Volkswagen Golf Country, compatta rialzata e integrale
Una delle vetture che ha sperimentato la soluzione simil SUV è stata la Volkswagen Golf con la variante Country arrivata con la seconda serie nel 1990. Esteticamente si nota all’istante per via di un’altezza da terra passata da 12 cm a 17,8 cm, la protezione anteriore e la ruota di scorta dietro il portellone, alla stregua di un fuoristrada. Aveva anche una slitta protettiva sotto il motore, che era il 1.8 a benzina da 98 CV e 141 Nm di coppia, e poteva contare su rapporti del cambio manuale a 5 marce accorciati. Con le decalcomanie laterali si faceva notare non poco, e fu prodotta in 7.735 esemplari, ma non fu più riproposta. La trazione integrale Syncro entrava in gioco quando l’anteriore perdeva aderenza e riusciva a ripartire fino al 50% della coppia al posteriore.
Prima dei SUV: Renault Megane Scenic Rx4 MPV 4×4
Sul finire degli anni ’90 un’altra antenata dei SUV fece parlare di sé, la Renault Megane Scenic Rx4. Anche in questo caso il look era utile allo scopo: protezioni nella parte bassa della carrozzeria, pneumatici da fuoristrada leggero su cerchi da 16 pollici, ruota di scorta esterna, e altezza da terra incrementata di 9 cm. Sotto il cofano era possibile avere un 2.0 benzina da 140 CV o un 1.9 turbodiesel da 105 CV, mentre la trazione era di tipo permanente, con l’1% della coppia sempre disponibile sull’asse posteriore che poteva riceverne, all’occorrenza, anche il 100%. Una prima marcia delle 5 disponibili nel cambio manuale più corta, ammortizzatori a corsa più lunga, ed angoli d’attacco e d’uscita, rispettivamente, di 29,9° e 35,9° completano il quadro della dotazione tecnica.
Toyota Rav4: un cambiamento significativo
Nella seconda metà degli anni ’90 l’auto che maggiormente ha accorciato le distanze tra le 4×4 e le vetture convenzionali, aprendo la strada al concetto di SUV, fu la Toyota Rav4 prima serie. Con trazione integrale permanente, look da fuoristrada, ma con sembianze più somiglianti a quelle di una vettura stradale, fu subito di tendenza. Il motore era un brillante 2.0 litri da 129 CV a benzina abbinato ad un cambio a 5 marce, ma l’altezza era decisamente più alta di quella di un’auto normale. L’arrivo della 5 porte aprì ulteriormente la strada ad un concetto automobilistico che si affermò oltre 10 anni più avanti.
Honda HR-V: la metamorfosi da auto a SUV è quasi completata
Sulla scia della Toyota Rav4 arrivò anche la Honda HR-V, che nelle forme era ancora più simile ai SUV di oggi. Più lunga di circa 30 cm, aveva la trazione integrale permanente o la trazione anteriore. Era spinta da un 1.6 16 valvole che poteva arrivare fino a 124 CV e la sua produzione arrivò fino ai primi anni 2000.
Ognuna di queste auto ha contribuito a segnare una traccia di un percorso che ha condotto l’industria dell’auto a realizzare i SUV che oggi hanno cambiato i gusti degli automobilisti.
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