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Modifica una Toyota, la rende simile ad una “Ferrari”: vettura sequestrata

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 27 ott 2017
Modifica una Toyota, la rende simile ad una “Ferrari”: vettura sequestrata
Attenti all’apposizione di falsi marchi: anche se una Ferrari è inconfondibile, il Codice Penale e i regolamenti comunitari lo vietano. Si rischia il sequestro del veicolo.

Il possesso di una Ferrari rappresenta un sogno per molti appassionati. E però, è un desiderio che può costare caro: anche se si “camuffa” la propria autovettura (che nulla ha in comune con le GT del Cavallino)  con stemmi, loghi e dettagli di carrozzeria “made in Maranello” e se il veicolo in questione sia pur sempre ben distante da una Ferrari anche ad un occhio non esperto.

È quanto accaduto recentemente a Scicli, in provincia di Ragusa, dove le Fiamme Gialle della tenenza di Modica, impegnate in un servizio di controllo economico, hanno fermato un automobilista, in quel momento al volante di un’autovettura che recava in bella vista i marchi “Ferrari”. Già durante il controllo dei documenti, come rivelano le fonti Web che hanno “intercettato” la notizia, i militari della Finanza si erano insospettiti del fatto che, sebbene il veicolo portasse in bella mostra il Cavallino Rampante, appariva esteriormente diverso dai “comuni” modelli Ferrari.

Ciò sarebbe del resto emerso all’esame della carta di circolazione: il veicolo, infatti, era una Toyota MR2, la “due posti” sportiva che il colosso giapponese ha prodotto, in tre serie successive, dal 1990 al 2007: proprio alla terza ed ultima generazione apparteneva la “finta Ferrari” dell’appassionato siciliano.

Finta Ferrari” perché, pur conservando nella zona posteriore la targhetta “MR2” che identifica effettivamente il modello, la vettura esibiva gli stemmi del “Cavallino”, e inoltre adesivi, codolini passaruota, alcune parti del corpo vettura, le pinze freno e il volante erano stati sostituiti con quelli relativi alla produzione Ferrari. Ciò sarebbe stato confermato dai periti ufficiali Ferrari, ai quali erano state nel frattempo inviate alcune fotografie del veicolo.

Una volta appurato che la Toyota MR2 era stata “artigianalmente” trasformata in “Ferrari”, la vettura è stata sottoposta a sequestro penale: sulla testa dell’incauto proprietario pende, ora, il deferimento alla Procura della Repubblica di Ragusa per avere utilizzato, senza avere ottenuto l’autorizzazione, marchi di fabbrica registrati, come dispongono l’art. 473 del Codice Penale e il regolamento CE n. 1383/2003 sulla tutela della proprietà intellettuale e del “made in Italy”.

È da scommetterci che, una volta concluso l’iter giudiziario, l’automobilista siciliano proprietario della “chiaramente falsa Ferrari” ci penserà mille volte prima di abbandonarsi a nuove modifiche, anche se dettate dalla pura passione e senza la volontà di far del male ad alcuno né a minacciare la sicurezza degli altri utenti!

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