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Moto GP, Argentina, Valentino Rossi: “Niente scuse, Marquez è pericoloso; in pista con lui ho paura”

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 9 apr 2018
Moto GP, Argentina, Valentino Rossi: “Niente scuse, Marquez è pericoloso; in pista con lui ho paura”
Il campione di Tavullia punta il dito contro la condotta di gara di Marquez, protagonista di un weekend da dimenticare: “Non mi sento tutelato dalla Direzione Gara”.

“Sto bene, per fortuna. Almeno quello. E però, è una situazione molto pericolosa: la Direzione Gara deve fare qualcosa, altrimenti c’è da farsi male”. È un Valentino Rossi furioso, quello che ha incontrato i giornalisti al termine del GP d’Argentina, conclusosi per il pesarese con una caduta provocata da un urto subito da Marc Marquez, a sua volta protagonista di una serie di episodi discutibili. Un errore sullo schieramento di partenza che è costato allo spagnolo un “drive through”, la ripartenza in ultima posizione, una furiosa rimonta e, come se non bastasse, una “carenata” nei confronti di Aleix Espargaro, seguita da una “incursione” ai danni di Valentino Rossi, in quel momento in sesta posizione, rappresentano l’identikit della condotta di gara da parte di Marc Marquez.

Proprio l’episodio che ha costretto “il Dottore” ad una caduta rappresenterebbe, per lo staff Yamaha, la goccia che fa traboccare il vaso: ulteriori 30 secondi di penalità comminati a Marquez sarebbero poca cosa. Gli animi ai box Yamaha non si sono placati nemmeno dopo che, terminata la gara, Marquez – accompagnato dal proprio padre e dal manager Emilio Alzamora – ha provato a chiedere scusa a Valentino Rossi: un tentativo di riconciliazione che ha, invece, incontrato un muro.

“Non accetto scuse, mi stia lontano – ribadisce il “Dottore” -. Al momento io non mi sento tutelato dalla Direzione Gara perché lui (Marquez, n.d.r.) fa quello che gli pare con tutti, e lo fa apposta. Se osserviamo la gara di oggi, vediamo che Marquez è andato contro quattro o cinque piloti”. La memoria va, giocoforza, all’ormai celebre episodio accaduto al GP di Malesia 2015, nel quale il campione pesarese venne ritenuto responsabile della caduta, penalizzato e costretto a prendere il via all’ultima gara di stagione (Valencia) in ultima posizione.

“Se si prende ciò che è accaduto durante la gara, è un conto: son cose che possono succedere. Il problema è che Marquez è recidivo: fa così con tutti – punta il dito il pesarese -. Se si osservano le prime due gare di quest’anno, alla prima curva del GP del Qatar ha preso la gamba di Zarco ed è andato contro Dovizioso; se guardiamo questo weekend, ha iniziato a fare il matto già nelle prove di venerdì; ha tagliato la strada a Vinales, e lo ha fatto anche con me sabato. Stessa cosa con Dovizioso. E in gara…”.

“Le regole parlano chiaro – afferma Valentino Rossi -. Se ti si spegne la moto prima della partenza, bisogna che fai fuori dalla griglia: è così per tutti. Invece, Marquez ha rimesso in moto ed è venuto contromano mentre tutti aspettavamo. Perciò doveva essere già fuori gara, perché i regolamenti dicono che cosìnon puoi partire. Se le regole sono le stesse per tutti, perché non devono esserlo per lui? Questo è il problema”.

“Dopo il ‘ride through’, è venuto su come un matto, è andato a sbattere contro Aleix Espargaro, è andato a sbattere contro Tito Rabat, mi ha buttato per terra e poi ha fatto la stessa cosa con Vinales”. “Il problema è che è pericoloso – sottolinea il campione di Tavullia -. Ho paura a stare in pista con Marquez”. “Non mi sento tutelato dalla ‘Race Direction’ perché lui fa quello che gli pare con tutti: lo fa apposta. È entrato in curva ad almeno 20 km/h più forte di me e mi ha buttato a terra”.

Resta in piedi, per il momento – è chiaro che quanto accaduto farà discutere parecchio – la questione delle scuse: “Non le accetto, mi stia lontano”, conclude Valentino Rossi ai microfoni.

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