Moto2: Romano Fenati dice addio al motociclismo
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Chissà cosa è passato per la mente di Romano Fenati in negli attimi in cui ha deciso di affiancare Manzi durante il gran premio di Misano di Moto2 e di pinzare il freno anteriore del rivale con la mano sinistra rischiando la propria e l’altrui incolumità?
Un gesto inqualificabile che lo stesso Fenati ha spiegato per raccontare al mondo intero il suo momento di frustrazione ed il suo intento che non era certo quello di voler far del male al suo avversario, ma di spaventarlo. “Volete vedere il mio casco e la tuta”? Ha raccontato durante la sua intervista a Repubblica. “C’è una lunga striscia nera: la gomma di Manzi. Mi ha attaccato tre volte e anche lui avrebbe potuto uccidermi, come dite voi. L’ultima volta lo aveva fatto 500 metri prima, allora ho pensato: adesso faccio lo stesso, ti dimostro che posso essere ‘cattivo’ come te e magari finalmente capirai cosa significa. Però non ho mai pensato di fargli male, giuro”.
Parole che raccontano momenti di follia scaturiti da un agonismo sempre più spinto tra i due. Che si uniscono ad altre dichiarazioni in cui Fenati sfoga il suo nervosismo per un ambiente in cui non si riconosce più. “Col motomondiale ho chiuso. Non correrò mai più”. E a cui seguono le scuse di rito: “non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero, chiedo scusa a tutti“.
Ma cosa farà dopo aver lasciato le piste? “Per un po’ lavorerò nei negozi di ferramenta del nonno, con lui e la mamma. Del resto, lo facevo già. E poi, ho un progetto ad Ascoli: ma preferisco non parlarne. Se mi mancheranno le corse? Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati. Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo. E allora, meglio dire addio. Per sempre”.
Insomma, esce di scena a modo suo, sbattendo la porta e portandosi dentro la frustrazione per non essere riuscito a controllarsi facendosi sopraffare da quel carattere indomito che ne aveva fatto una promessa del motociclismo.
Sentiremo ancora parlare di Romano Fenati? Difficile a dirsi, il suo gesto purtroppo resterà negli annali delle gare di moto tra gli episodi più deplorevoli e, per il momento, nonostante la squalifica soft della direzione gara, che gli aveva vietato la partecipazione alle prossime due corse di Moto2, vanti il triste primato di essere il primo pilota a subire un processo mediatico tramite social che si è tradotto con una sentenza durissima: l’annullamento del contratto con il suo team e quello dell’accordo con la squadra del 2019.
Comunque, al di là di tutto, rimane un ragazzo di 22 anni, cresciuto troppo in fretta, in un mondo dove sei sempre al massimo della tensione, che merita una punizione esemplare, ma anche la possibilità di rimettersi in gioco in maniera pulita dopo aver capito la gravità del suo gesto.
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