Al prossimo Salone di Detroit, 54 Costruttori e 26 marchi di vetture “a emissioni zero”. Ma Audi USA avverte: l’era dell’elettrico è ancora lontana
Al prossimo Salone di Detroit, 54 Costruttori e 26 marchi di vetture “a emissioni zero”. Ma Audi USA avverte: l’era dell’elettrico è ancora lontana
Ottimismo. Non si sa bene se provocato dal bisogno delle Case di presentare dei nuovi prodotti come dimostrazione di volere a tutti i costi uscire dalla crisi, oppure dai mercati internazionali che negli ultimi mesi hanno dimostrato dei segnali di risalita. A scanso di equivoci, si potrebbe parlare di “un cauto ottimismo”.
Il NAIAS 2010, che aprirà i battenti al pubblico il 16 Gennaio, promette la partecipazione di 54 Case automobilistiche (50 lo scorso anno). La buona notizia è che, diversamente da quanto si è visto nelle scorse settimane al Salone di Los Angeles, ci saranno tante première.
Per il momento ecco le principali novità
Audi, in attesa di portare al debutto ufficiale la A1 (che sarà svelata a Ginevra), a Detroit esporrà la A8, nuova serie della berlina premium. Acura: dal marchio alto di gamma Honda per il mercato nord americano, è in attesa il Model Year 2011 della SUV ZDX. BMW esporrà la Z4 sDrive 35is, versione più potente (340 CV) della spider Z4 35i, attesa sul mercato per la prossima primavera, con l’arrivo naturalmente della bella stagione. Fra i marchi di casa, se c’è attesa per la presentazione delle novità di General Motors e Chrysler (che si presenterà con una nuova serie della 300C), Ford porterà al NAIAS la nuova Focus destinata al mercato d’oltreoceano.[!BANNER]
Saranno tre le novità Mercedes: si tratterà della Classe E Cabriolet nelle due versioni 3.5 V6 e 5.5 V8 (che negli USA saranno in vendita in primavera), e una concept premium della quale, si dice, è atteso il debutto nel 2011. La novità della Mini è la Beachcomber Concept, un prototipo che si rifà in modo chiaro alla classica Moke.
Nissan affronta il Salone nella doppia veste di costruttore di auto tradizionali (a Detroit sarà mostrata in anteprima al pubblico la 370Z Roadster) e ad emissioni zero: a questo proposito, è emerso che la Casa giapponese ha prenotato uno spazio all’interno della Electric Avenue, la sezione del NAIAS dedicata a queste novità. Anche se non è ancora stata comunicata ufficialmente quale sarà la vettura elettrica, si suppone che potrà trattarsi della Leaf.
Una certa attesa arriva dalla ibrida che sarà esposta in anteprima da Toyota. Si sa che sarà una citycar, dalla forma che – a quanto trapelato in questi giorni – avrà cofano anteriore e parabrezza in un’unica soluzione. Una forma che può far pensare a una piccola Prius, o a una evoluzione della iQ. Dalla Volkswagen si vedrà la nuova Touareg, la fortunata SUV in uscita nei prossimi mesi e che, secondo i piani di Wolfsburg, resterà in produzione fino al 2013.
E le auto a emissioni zero?
Il NAIAS promette una massiccia presenza di costruttori pronti a esporre le proprie vetture ecologiche. La Electric Avenue, un salone nel salone ricavato su un’area di 3.500 metri quadri, ha richiamato l’interesse di 26 Case.
Segno che qualcosa funziona anche dall’altra parte dell’oceano sul fronte delle vetture a basse (o zero) emissioni. Del resto sono state molte le auto ibride viste in California. Il futuro della mobilità, se ci si basa su quanto esposto a Los Angeles, sembra però non prediligere l’elettrico. Almeno: non a breve termine.
Non a caso, il Presidente di Audi USA, Johan de Nysschen, lunedì scorso ha comunicato in una conferenza stampa che “Il mercato dell’auto negli Stati Uniti potrà recepire una presenza massiccia delle vetture elettriche solo fra una ventina d’anni”. Non a caso Audi al Salone di Los Angeles ha presentato il nuovo 2 litri turbodiesel che ha permesso alla A3 di essere eletta Green Car of the Year 2010.
Secondo il numero uno di Audi USA, i motivi che porteranno gli automobilisti a stelle e strisce a snobbare ancora per diversi anni le vetture elettriche risiedono soprattutto nell’insufficiente rete di distribuzione dell’energia. E nel prezzo del carburante, tuttora a buon mercato. Certo, bisognerebbe attendere il parere dell’amministrazione Obama, che nei mesi scorsi ha dotato il Dipartimento dell’Energia di un portafoglio da 25 miliardi di dollari per lo sviluppo della tecnologia plug-in.