Motorsport ecofriendly: Torq Grand Prix, monoposto a idrogeno e canapa
L’esperienza maturata nelle competizioni torna utile nello sviluppo di sistemi adatti alla guida “di tutti i giorni”. O quasi. È un assunto antico quanto l’automobile, e che trova conferma nella realizzazione di sempre nuove tecnologie evolutive in ambito di mobilità eco friendly. Sistemi powertrain sempre più perfezionati e telai ultraleggeri sono da tempo sui taccuini delle priorità da parte dei principali Costruttori, e non è certo una novità. La “big news”, in questo senso, va individuata in un inedito progetto che riguarda la realizzazione di una vettura completamente “green”, tanto dal punto di vista dell’alimentazione quanto nella concezione ecosostenibile della sua struttura: un programma che potrebbe presto tramutarsi in una serie sportiva affidata a vetture a basse (o del tutto assenti) emissioni allo scarico e, appunto, ecologiche anche nel telaio.
Secondo quanto riportato da La Stampa, l’idea è pronta a concretizzarsi attraverso un programma sviluppato, a Torino, dal tecnico austriaco ed ex pilota Thomas Bleiner che, in qualità di responsabile della Divisione Innovazione presso lo studio ED Excellence Design di Torino ed insieme al fondatore e responsabile Design Davide Pizzorno, intende dare il “la” ad una serie sportiva affidata a monoposto “green”. Si chiamerà Torq Grand Prix e potrebbe debuttare nel 2022.
Altro che benzina o elettrico: qui si viaggia a idrogeno, E85 o distillato di canapa
Alla base del progetto, un sistema di alimentazione commutabile e decisamente innovativo: al posto di unità motrici a benzina o elettriche, la vettura da gara creata a Torino dall’incontro fra tecnici piemontesi e austriaci (un connubio che fa tornare alla mente, a settant’anni esatti dalla sua nascita, le origini di “un certo” marchio dello Scorpione) sfrutterà, indica la news pubblicata da La Stampa, l’azione di un motore sovralimentato, dal ciclo a due tempi, in grado di funzionare senza olio e con tre differenti tipi di carburante:
- idrogeno
- etanolo E85
- distillato di canapa.
Una dichiarazione rilasciata in esclusiva al quotidiano torinese da Thomas Bleiner riferisce che l’inedito propulsore multi-carburante, “Coperto da sei brevetti”, nella configurazione ipotizzata per la serie sportiva in pista consiste in un motore dall’architettura a sei cilindri a V e da 2 litri di cilindrata che, in virtù dell’adozione del sistema di sovralimentazione, può erogare una potenza di 580 CV a 12.000 giri/min.
Per il suo funzionamento, un procedimento di elettrolisi invia la parte di idrogeno generata da due minerali (che additivano acqua distillata) verso le camere di combustione realizzate in ceramica, materiale che consente di poter eliminare la necessità del lubrificante nelle camere stesse. In alternativa, il motore può funzionare a etanolo E85 oppure con distillato di canapa.
Anche la carrozzeria sarà a base di canapa
Oltre al motore, come accennato, il prototipo della vettura da corsa “green” Torq Grand Prix possiede un ulteriore atout di ecosostenibilità: nella fattispecie, l’utilizzo di fibra di canapa, che costituisce il 75% della struttura del veicolo. Un procedimento simile, insieme all’alimentazione, al progetto “Hemp Body Car” che Ford progettò, per mano del fondatore Henry, a partire dal 1932: la lontana progenitrice di Torq Grand Prix era, appunto, realizzata con plastica di canapa (un materiale ricavato dal trattamento dei semi della pianta e semi di soia) ed alimentata ad etanolo di canapa. La differenza consiste nel fatto che la vettura ideata da ED Excellence Design di Torino presenta dei rinforzi in nanoparticelle minerali e resine epossidiche per la struttura e, in più, anche polvere di alluminio per rinforzare la cellula abitacolo (brevetto di un’azienda tedesca), in ordine di creare una struttura “a sandwich”.
Il motore gira già
Lo staff dell’azienda torinese – la news riporta che ED Excellence Design opera sul progetto da diversi anni – che si articola su più di ottanta fra ingegneri, design e tecnici, è già in grado di costruire sessanta telai; inoltre, il motore girerebbe da tempo al banco-prova: “È perfettamente funzionante, ha superato i test di validazione. Era arrivato il momento di presentarlo, e di comunicare che già tre partner sono pronti a supportarci”, rivela Bleiner.
Progetto rivolto al 2022
La notizia susciterà un certo interesse fra i curiosi di novità “green hi-tech” in ambito automotive: e stuzzica il pensiero di assistere, in un futuro che viene dato come prossimo, ad un campionato di vetture monoposto ad elevata potenza e bassi consumi. Il “fischio di inizio” della serie Torq Grand Prix è previsto, indica Bleiner ai taccuini de La Stampa, è previsto “Per il 2022: gare spettacolari, nelle quali l’idrogeno sarà utilizzato nella prima parte di ogni gara per poi passare ad un altro dei due sistemi di alimentazione. E sarà il pubblico a decidere, online, ad una settimana prima dell’inizio di ogni gara a quale fonte energetica affidarsi”. Ogni team (per l’assistenza alle scuderie provvederanno tre ingegneri motoristi e tre telaisti) potrà contare “Non su un fornitore di pneumatici esclusivo”, e avrà la possibilità di utilizzare un quantitativo limitato di pneumatici per l’intero fine settimana di gara (con gomme illimitate, ai tre migliori team, per il successivo weekend). Per la promozione, Torq Grand Prix ha inoltre il progetto di un nuovo sistema di crowdfunding: chiunque potrà investire una minima somma e decidere di eventualmente personalizzare colori e sponsor della vettura, concedendo quindi spazio anche ad altre realtà.
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