Un Hamilton sopra le righe si impone nel Gp del Nurburgring. Buona prestazione della Ferrari che porta Alonso sul secondo gradino del podio.
Un Hamilton sopra le righe si impone nel Gp del Nurburgring. Buona prestazione della Ferrari che porta Alonso sul secondo gradino del podio.
Un “diavolo” come quello che abbiamo visto al Nurburgring sarebbe stato imbattibile da chiunque. Un Hamilton in gran forma, aggressivo come e più del solito, ha fatto sua la gara tedesca sin dal via, con una partenza bruciante che ha lasciato di stucco il povero Webber che partiva dalla pole position.
La gara è stata avvincente, con fasi alterne, con almeno tre piloti che potevano aggiudicarsi il Gp. Tra questi non c’è stato Vettel, stranamente non in prima fila al via, umanamente capace di compiere errori, con una Red Bull che è sembrata più umana, in gara anche battibile. Il guaio è, per il campionato, che il tedeschino, che in casa contava di soddisfare completamente i suoi fans, che il suo bottino accumulato nelle prime gare della stagione è talmente alto da mantenerlo in uno stato di grande tranquillità.
Tutti i big gliela avevano giurata, tutti hanno corso contro di lui. Ma Sebastian ha mantenuto la calma necessaria, ed è riuscito se non a salire sul podio, a racimolare ulteriori punti preziosi.
Ma torniamo ad Hamilton e alla sua McLaren, imbattibili. Quanto sia funambolo, a volte al limite della correttezza, il “diavolo nero” protetto da Ron Dennis, lo abbiamo detto più volte. Anche se alla fine piace un pilota arrembante, che non si tira mai indietro anche se c’è da fare a spallate in una staccata.
Dietro alla partenza fulminante c’è da ricercare il motivo vero della sua vittoria. Determinazione a parte, questa McLaren pure a passo lungo rimane il segreto del suoi successo. Una macchina che, gara dopo gara, continua a portare migliorie, continua a lavorare sulla strada giusta, ed ha un vantaggio su tutte le altre: riesce a funzionare bene anche, e soprattutto, con le gomme più dure.
Anche al Nurburgring, pista fredda, ha evidenziato questa sua caratteristica. Quando per l’ultimo stint i piloti sono stati costretti a montare anche il treno di gomme meno performante, quello con mescole più dure, la McLaren è riuscita ad andare più forte degli altri, segnatamente della Ferrari di Alonso, che si proponeva come il suo diretto avversario.
Appena uscito dai box, a differenza delle Ferrari che impiegano almeno tre giri per portare alla giusta temperatura i pneumatici, quel diavolo di Hamilton è andato fortissimo, realizzando, sia pure con meno carico di benzina, il suo giro più veloce. E a questo punto ha ben realizzato che aveva la gara in pugno. Tra l’altro la sua McLaren, a differenza di quella del compagno Button, non ha avuto problemi idraulici ed è riuscita a tagliare il traguardo imbattuta.
La Ferrari? Sì certo, è migliorata. Ma gli manca ancora quella “zampata” finale che le consente il successo. A Silverstone è andata bene, complice un pit stop disastroso della Red Bull. Al Nurburgring forse ha ritardato troppo l’ultimo pit stop. Ma Alonso e compagni sapevano bene che poi, con gomme più dure, le prestazioni sarebbero drasticamente calate.
Alonso è stato grande, come al solito. Una ottima partenza, un grande recupero dopo un mezzo testacoda al secondo passaggio, quando ha messo le ruote appena sull’erba sintetica bagnata. Lo abbiamo visto in un grande sorpasso, la sua tenuta di gara è stata ineccepibile, come il secondo posto sul podio.
Meno efficiente, come al solito, il suo compagno di colori Massa, appena riconfermato per la prossima stagione dal presidente Montezemolo in persona. Anche Massa, che al Nurburgring ci aveva abituato a belle prestazioni, è scattato al via molto bene, ma all’esterno, ed è stato gentilmente accompagnato ai bordi della pista. Poi un pit stop sfortunato, con un bullone ruota che ha fatto il solito scherzetto, lo hanno relegato dietro a un Vettel che avrebbe potuto battere.
Niente da fare anche per Webber, autore di un gran tempo in prova, di un astuto e veloce primo cambio gomme che lo ha portato al comando, ma che poi si è perso per strada e si è dovuto accontentare di un terzo posto che non lo soddisfa di certo. E niente da fare anche per il suo compagno Vettel, come abbiamo già detto.
Alle loro spalle si è visto un tenace Rosberg, ma forse un più efficace Sutil che al volante di una Force India non all’altezza delle migliori auto del lotto ha concluso la gara in ottima posizione. C’è da dire che la pioggia non è caduta, e nonostante la danza di Alonso ha mantenuto solidi valori in campo. Col diluvio tutto sarebbe potuto succedere.
Ora si va a Budapest, dove la pioggia si vede raramente e la pista è solitamente molto calda. Per questo non ci saranno gomme morbide, ci sarà il massimo carico aerodinamico, e in queste condizioni vedremo come reagirà la Ferrari. Ma sappiamo già che la Red Bull tornerà fortissima, che la McLaren, nonostante il passo lungo, potrà essere di nuovo la monoposto da battere.