Prima giornata di prove in Ungheria: “Santa alleanza” tra Ferrari e McLaren contro lo strapotere Red Bull?
Prima giornata di prove in Ungheria: “Santa alleanza” tra Ferrari e McLaren contro lo strapotere Red Bull?
Forse è presto per lanciarsi nei pronostici. Tuttavia, il weekend del GP di Ungheria si è aperto nel modo che fa più piacere ai tifosi Ferrari, o McLaren. Comunque, al popolo degli “anti Red Bull”: la giornata di prove libere all’Hungaroring ha registrato la migliore prestazione per Lewis Hamilton, con Fernando Alonso giunto alle sue spalle.
Solo due decimi separavano l’inglese della McLaren (risultato il migliore del lotto sia nella sessione del mattino che in quella del pomeriggio, con un giro record di 1’21″018) dallo spagnolo della Ferrari, che ha siglato il giro in 1’21″259. Terza posizione, a conferma dello stato di forma del team di Woking, l’altra “Freccia d’argento” di Jenson Button (1’21″322). E, a ulteriore dimostrazione di tutto questo, ecco i due della Red Bull: Mark Webber, quarto con 1’21″508; e Sebastian Vettel, quinto con 1’21″549. Il sestetto dei migliori è completato da Felipe Massa: il brasiliano, che ha completato una lunga seconda sessione di prove (ben 40 giri!), finalizzata alla ricerca delle migliori performance di assetto e di aerodinamica (su entrambe le Ferrari 150 Italia sono state provate nuove ali anteriori e posteriori e i due tipi di mescola, soft e supersoft), si è dichiarato “Soddisfatto” della giornata.
Michel Schumacher ha completato la giornata di prove libere all’ottavo posto; Jarno Trulli (1’24″994) è solo diciannovesimo, mentre l’altro italiano Vitantonio Liuzzi è giunto in ultima posizione con la Hispania Racing (1’28″255).
Si può parlare di “Santa alleanza” tra McLaren e Ferrari per ribaltare le sorti di un Mondiale che fino a poche settimane fa sembrava segnato? Presto per dirlo, ma dopo la vittoria in Germania, Lewis Hamilton sembra avviato a gustarsi un nuovo fine settimana di grandi soddisfazioni. Quanto ad Alonso, il secondo tempo può essere indicativo della crescita del team e la conferma che, con una ritrovata competitività e – magari – qualche passo falso di Sebastian Vettel, la corsa al Mondiale può riaprirsi.