Sul nuovo circuito indiano emergono i reali valori in campo: vince la Red Bull di Vettel, seguita dalla McLaren di Button e dalla Ferrari di Alonso.
Sul nuovo circuito indiano emergono i reali valori in campo: vince la Red Bull di Vettel, seguita dalla McLaren di Button e dalla Ferrari di Alonso.
Qualcuno, prima del via del primo GP dell’India, sull’inedito tracciato di Budd, a pochi chilometri da Nuova Delhi, aveva pensato che, su un circuito che nessuno conosceva, e quindi in assoluta parità, si sarebbero viste le reali forze in campo di questo Mondiale 2011. Eccolo accontentato.
In effetti, dopo 17 gare disputate, doveva essere chiaro che la Red Bull è la vettura più performante e Vettel il suo profeta, che la McLaren è la seconda forza in campo e che la Ferrari può aspirare al podio solo se uno dei due piloti di queste squadre perde la sua occasione…
A dire il vero ci aspettavamo una gara più interessante. Ce lo avevano promesso il progettista del circuito Tilke e il responsabile della Pirelli Paul Hembery. Vettel, autore della pole, non sbaglia la partenza, Alonso pur in buona posizione al via non trova il varco giusto, va sullo sporco all’esterno e deve cedere la seconda posizione, in coda i soliti tafferugli tra comprimari. Alle spalle del campione del mondo si battono i “secondi”. Webber deve cedere leggermente, Button è saldamente al secondo posto, Alonso guadagnerà il podio con un sapiente sorpasso “di strategia” ai box.
A movimentare la gara l’immancabile contatto tra Massa ed Hamilton. Il ferrarista fa un piccolo errore e si vede piombare alle spalle il pilota della McLaren. Che alla prima staccata non fa complimenti e infila il musetto all’interno della Ferrari. Massa chiude la porta e patatrac, le monoposto entrano in collisione, Hamilton riesce a proseguire, Massa va in testacoda.
Mentre i nostri solerti telecronisti si affannano a colpevolizzare l’inglese i commissari sportivi la vedono in maniera opposta, e condannano Massa a un drive through… Forse l’entità della pena è alta per un classico incidente di gara. Ma in realtà questa volta Massa, che continua a sostenere la sua innocenza, se l’è andata a cercare. Sapeva bene che all’interno della curva aveva la McLaren, alla quale, chiudendo, ha tolto lo spazio vitale…Dove doveva andare Hamilton in questa occasione? Se è vero che due vetture pari in curva, come recitano i regolamenti sportivi, devono percorrere la curva con traiettorie parallele, forse Massa ha chiuso un po’ troppo e bruscamente…
Ma per il ferrarista non è finita qui. Pochi giri dopo come era già accaduto in prova, rompe la sospensione anteriore destra (in prova aveva rotto quella sinistra). E se il DS Domenicali lo scagiona, sostenendo che la rottura è stata dovuta al contatto con Hamilton, non ci sono attenuanti per quella in prova, quando Massa ha deliberatamente messo l’anteriore destra al di là del cordolo finendo col colpire duramente il cosiddetto “panettone” che sta nella parte più interna, ben oltre la pista.
Vettel così ha ottenuto l’en plein, pole position, vittoria in gara e giro veloce, che ha stabilito e ribadito negli ultimi due giri di gara. Ormai, con 11 vittorie stagionali, punta a vincere anche le due ultime gare per eguagliare il record di Schumacher delle 13 vittorie, mentre ha già fatto suo il record delle pole che apparteneva a Mansell.
Grazie al secondo posto di Button, che incrementa la sua posizione personale in classifica, la McLaren si è aggiudicata il secondo posto nella gara tra i costruttori. Tra due settimane in pista ad Abu Dhabi, dove la Ferrari ha lanciato il suo parco dei divertimenti. Speriamo che un piccolo divertimento ce lo dia la disputa di quella gara, penultima del mondiale.