Oltre 4 km di tracciato, 10.000 posti di lavoro e oltre 1 milione di turisti previsti. Queste le cifre che porteranno la Formula 1 a Roma
Oltre 4 km di tracciato, 10.000 posti di lavoro e oltre 1 milione di turisti previsti. Queste le cifre che porteranno la Formula 1 a Roma
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Oltre 4 chilometri di percorso, che si snoderà nella parte nord dell’EUR, toccando il Palazzo dei Congressi e il Palazzo della Civiltà. 160 milioni di euro ipotizzati per gli investimenti e un mega cantiere in grado di creare lavoro per 10 mila persone.
Ecco, a grandi linee, la carta d’identità del GP di Roma, che nel 2012 potrebbe portare la Formula 1 nella Capitale. Ad illustrare gli elementi-base di quello che, pur fra molte discussioni, si avvia ad essere comunque un importante risultato sportivo e politico, è stato il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenuto ieri mattina al Campidoglio per presentare il progetto di prefattibilità del Gran Premio capitolino.
Nel dettaglio, il tracciato misurerà 4699 metri; il tempo di percorrenza, stimato per una monoposto che compia il giro del circuito a una media di circa 177 km/h, è di 1’34”.
Le strade interessate, tutte nella parte settentrionale del Quartiere EUR, saranno viale dell’Arte, viale delle Tre Fontane e via di Val Fiorita, nella zona che circonda piazzale Guglielmo Marconi e via Cristoforo Colombo.
Un circuito medio-veloce, dunque, ben lontano dall’immagine di “tracciato cittadino” che, al nominare questo concetto, fa venire in mente Monaco, al contrario piuttosto lento. L’impatto architettonico, secondo il Sindaco Alemanno, è garantito dagli elementi che verrebbero abbracciati dal circuito: il Palazzo della Civiltà del Lavoro, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo dei Congressi, piazza Marconi con il Museo Pigorini, il Palasport, la Nuvola.
Il giro d’affari
Lo stesso Alemanno, intervenuto ieri al Campidoglio per illustrare le caratteristiche del Gran Premio previsto per il 2012, ha divulgato assieme a Maurizio Flammini, Presidente della FG Group (l’azienda che organizza e promuove il Mondiale Superbike e la Superstars Series) e di Federlazio, alcuni dati economici per comprendere di più la portata del Gran Premio.
La ricaduta economica, che interesserebbe l’intero territorio nazionale, sarà di un miliardo di euro all’anno; il piano di investimenti previsto (solo per questa prima edizione) è di 160 milioni di euro.
L’evento, nei prossimi 3 anni, potrebbe garantire lavoro per quasi 10 mila persone, un richiamo per più di 1 milione di turisti (circa 320 mila all’anno) provenienti da tutto il mondo.
Un Gran Premio a impatto zero
Già, ma in tutto questo, quali sono le garanzie offerte ai cittadini che abitano nel quartiere e nelle zone adiacenti? Non dimentichiamo che un circuito cittadino limita sensibilmente la circolazione nei giorni della gara; in questo caso, i disagi deriverebbero anche dai tempi di costruzione delle infrastrutture necessarie, per regolamento, al circuito e ai servizi connessi.
“Per noi, il Gran Premio di Roma sarà un ‘green event’, cioè a impatto zero – sottolinea Flammini – Questo vuol dire che non ci saranno limitazioni alla libera circolazione dei cittadini dell’EUR, che potranno circolare in qualsiasi punto del quartiere. Viale Cristoforo Colombo, l’arteria centrale della zona resterà sempre libera, assieme a tutte le altre strade principali dell’EUR”.
Il ruolo delle istituzioni
Certo, certissimo. Anzi, probabile. Si prende a prestito il titolo di un brillante film di qualche tempo fa per evidenziare quale può essere il ruolo che rivestiranno le istituzioni nazionali in questa impresa.
Il progetto, che secondo quanto dichiarato qualche sera fa dal Sindaco Gianni Alemanno alla trasmissione televisiva di LA7 Omnibus sarebbe già stato dichiarato idoneo da parte di una Commissione tecnica della FIA ad ospitare un GP di Formula 1, ha intanto ricevuto un autorevole parere positivo da parte di un prestigioso “addetto ai lavori”, ovvero l’architetto di fama mondiale Massimiliano Fuskas.
Fuksas si è recentemente espresso in maniera favorevole a che Roma – e l’EUR – possano, un domani, ospitare un Gran Premio: “Non vedo quali difficoltà ci possano essere. Si tratterebbe di un evento di tre giorni; e che, per giunta, interesserebbe una zona architettonicamente pregevole quale è l’EUR. Non dimentichiamo che a Montecarlo da 80 anni si svolge il Gran Premio, ed è chiaro che la città non he subito un dramma. Al contrario, il suo prestigio internazionale è cresciuto, andando oltre la fama di zona turistica d’élite”.
Le “riserve” al progetto
Questi pareri, in ogni caso, non convincono tutti. Spulciando fra i vari siti che hanno riportato la notizia sul progetto di prefattibilità per il Gran Premio di Roma, un buon numero di lettori si scaglia contro la scelta di effettuare la gara all’EUR (così come da più parti sono arrivate numerose riserve ai circuiti cittadini tout court).
Quanto, poi, al concetto di “impatto zero” annunciato da Maurizio Flammini, c’è chi indica che… il GP tanto “ecologico” non sarà, per via dei cantieri che – giocoforza – si dovranno allestire, per l’afflusso di “addetti ai lavori” e appassionati che per diversi giorni faranno dell’EUR il centro del mondo automobilistico mondiale.
Non manca chi, al contrario, preferirebbe che si ricostruisse il circuito di Imola (dunque, sempre di investimenti si tratterebbe, però… dirottati altrove), indicando inoltre che l’Italia avrebbe già il “suo” circuito per la Formula 1: Monza.
Lo stesso Presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, intervenuto qualche tempo fa in merito al progetto del Gran Premio all’EUR, aveva dichiarato, dopo una iniziale riserva, una timida apertura (ma sarebbe più appropriato dire: tolleranza), a patto che l’evento sia solo “una tantum” (cioè non destinato ad avere delle edizioni successive) e che il progetto e la sua attuazione – e le spese conseguenti – vengano sopportate da soggetti privati.
Intanto, il primo passo è stato fatto.