“Alonso Magico”. Il cartello mostrato dai meccanici ai box riassume al meglio la gara dello spagnolo.
“Alonso Magico”. Il cartello mostrato dai meccanici ai box riassume al meglio la gara dello spagnolo.
I grandi esperti della FIA le hanno tentate tutte, con regolamenti a volte astrusi, per migliorare lo spettacolo. Ma non c’è stato niente da fare: per vedere Gran Premi spettacolari deve intervenire la pioggia… Magari non tanta quanta si è vista in Malesia, ma si sa, da quelle parti, quando Giove Pluvio decide di farsi sentire allaga il suolo per davvero.
Ci voleva la pioggia, anzi il diluvio, per poter assistere a una gara interessante, e vedere sul podio una Ferrari. L’unica Ferrari che poteva farlo, quella di Fernando Alonso che ha portato a termine una delle migliori performance della sua vita.
Con una vettura decisamente non da vittoria, dopo aver navigato in qualifica, con una buona partenza si è portato avanti. Poi, regalie una dopo l’altra, compresa quella di Hamilton che intasato ai box gli ha ceduto il primo posto, il nostro eroe ha stretto i denti, non ha compiuto il minimo errore, ed ha portato la sua monoposto sotto la bandiera a scacchi, guadagnando quei punti che servivano per portarlo addirittura al comando della classifica!
Di grandi campioni come lui, dagli anni sessanta in poi, in pista ne abbiamo visti pochi. E quando è uscito dai box, al giro finale, un cartello composto dai meccanici con scritto “Alonso magico” ci è tornato in mente un altro Magic, che proprio un ferrarista del calibro di Alboreto aveva così ribattezzato: Ayrton Senna.
Chapeau per Alonso, campione senza rivali, che ha avuto il sangue freddo, sino alla fine, per resistere agli attacchi di un giovane ventiduenne, anche lui sorvegliato speciale della Ferrari (fa parte della Academy di Maranello): quel Sergio Perez, “Cecco” per gli amici, che al volante di una buona Sauber Ferrari lo ha insidiato sino alla fine.
Ma anche lui, come molti altri, non è stato indenne da errori, da uscite di strada che per fortuna non hanno inficiato il risultato. Una nelle prime fasi della gara, e l’ultima, quella che forse gli è costata il successo, a un paio di giri dalla fine, quando era arrivato in scia al ferrarista.
E da questa gara (ma avevano cominciato già prima…) tutti a chiedersi perché la Ferrari, che aveva già sotto osservazione il giovane messicano, non cerchi di “barattarlo” con Massa visti i buoni rapporti che intercorrono tra le due squadre, che montano lo stesso motore. Massa a inizio gara aveva mostrato una certa vitalità, che poi ha perso durante lo svolgimento della corsa.
E’ stata una gara molto particolare, che per l’acqua caduta dal cielo ci ha ricordato un GP corso a Montreal non molto tempo fa. Una gara nella quale è intervenuta, per ragioni di sicurezza, la Safety Car, una gara nella quale sono state utilizzate sia le gomme slick che le wet e le intermedie. Una gara nella quale sono state importanti le strategie dei cambi gomme. Alla Ferrari non le hanno sbagliate, alla Sauber ci hanno preso agli inizi, quando Perez ha montato per primo le full wet, ma poi hanno sbagliato non facendolo entrare subito alla fine a montare le slick.
Alle spalle di questi due protagonisti il diluvio. Hamilton che è stato al comando della gara all’inizio è rimasto invischiato dal traffico al box ed ha ceduto il comando ad Alonso, finendo comunque sul podio. Il compagno Button ha perso tempo con una foratura dopo un contatto in staccata con l’indiano Kartykeian. Inesistenti le due Red Bull con Vettel anche lui vittima di una foratura, dovuta a un contatto ma mai tra i primi. Tra l’altro non chiaro il giallo finale: prima richiamato ai box, poi lasciato in corsa. Perché? Forse i suoi tecnici volevano farlo ritirare per poter sostituire il cambio…Chissà.
Sta di fatto che la Ferrari, o meglio Alonso, che sapeva di non essere competitivo, e tirava a portare a casa il maggior numero di punti possibile, ora si trova in testa alla classifica. Che non è “vera”, che non rispecchia la realtà della situazione Ferrari, ma solo l’immensa classe dl pilota asturiano. Che ora in Cina, tra un paio di settimane, si troverà presumibilmente nelle condizioni di sempre, Problemi di trazione in uscita dalle curve lente e bassa velocità di punta. Questi i difetti della “rossa” di Maranello secondo il responsabile Domenicali. Al lavoro quindi ragazzi: Magic Alonso non potrà sempre metterci una pezza!