“Sono sollevato da questa decisione, mi sento libero”. Così ha commentato il 7 volte iridato annunciando la sua decisione.
“Sono sollevato da questa decisione, mi sento libero”. Così ha commentato il 7 volte iridato annunciando la sua decisione.
La notizia era nell’aria, con l’arrivo di Hamilton alla Mercedes era chiaro che non c’era più posto per Schumi nella scuderia tedesca. Non perché sia inferiore a Rosberg, nonostante i 43 anni suonati il kaiser gli è stato davanti in diverse occasioni, semplicemente perché alla Casa della Stella a Tre Punte serviva una seconda guida e Schumacher, con 7 titoli iridati, non poteva certo limitarsi ad essere la spalla di Hamilton, un pilota fortissimo, ma lontano dalla efficacia tecnica e tattica del campione di Kerpen ai bei tempi.
Così le scelte erano due; appendere il casco al chiodo, o continuare con una scuderia meno blasonata, ma con una monoposto incapace di lottare per la vittoria. Di conseguenza, un campione come Schumi non poteva accontentarsi, ridursi a correre in scuderie minori come un pilota agli esordi, e allora, ha deciso di smettere, sapendo, in cuor suo, di aver dimostrato di essere, ancora oggi, veloce se non di più, di molti 20enni con la valigia, o di molti giovani destinati a rimanere delle eterne promesse. Se avesse avuto una macchina migliore, magari meno indigesta di gomme, avrebbe potuto anche ritornare a vincere, ma la pole negatagli a Montecarlo, in seguito alla precedente penalizzazione, ha chiarito a molti, semmai ce ne fosse bisogno, che la sua classe non è andata e non andrà mai in pensione, così come il suo carattere battagliero figlio di un agonismo vincente.
Certo, qualcuno potrebbe imputargli qualche errore di troppo, un po’ di foga ingiustificata, ma Schumacher è stato, nonostante tutto, protagonista anche nella sua breve seconda vita in F1, e non dimentichiamoci che è stato fuori per molto tempo, rimanendo a digiuno sulle evoluzioni delle mescole..
Per capire meglio il suo stato d’animo, vi riportiamo le sue dichiarazioni rilasciate a Suzuka, parole comprensibili, ma che lasciano amarezza ai suoi sostenitori, coloro che avrebbero voluto vederlo in pista ancora per qualche anno, e perché no, magari sulla Ferrari, al fianco di Alonso per un dream team storico.
“Ho deciso di ritirarmi alla fine di quest’anno. Adesso mi sento davvero sollevato. So di poter competere ancora con i migliori, ma a questo punto è giusto dire addio. Se avessi voluto, avrei avuto diverse offerte per continuare in Formula 1. Con il mio ritorno non abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati, ma posso dirmi soddisfatto per la mia carriera nel suo complesso. Voglio ringraziare il team della Mercedes, i miei ingegneri e i meccanici per la fiducia che hanno dimostrato nei miei confronti. Adesso voglio soltanto godermi il resto della stagione e queste mie ultime gare. Ci ho pensato parecchio e ho capito che mantenere intatte le motivazioni e l’energia sarebbe stato difficile. Nel 2006 dissi che mi ritiravo perché avevo le batterie scariche, adesso sono ancora in riserva. Non so se è già giunta l’ora di ricaricarle, di certo ho bisogno di trovare una mia libertà”.
La speranza è che Schumi non abbandoni mai questo mondo del quale è ancora il re incontrastato con i suoi 7 titoli mondiali, una leggenda vivente che è ancora capace di smuovere le folle con il suo carisma d’altri tempi.