Nel Gran Premio brasiliano pioggia e colpi di scena regalano spettacolo, ma negano ad Alonso il titolo piloti.
Nel Gran Premio brasiliano pioggia e colpi di scena regalano spettacolo, ma negano ad Alonso il titolo piloti.
A Interlagos, ultima prova del Mondiale, è successo di tutto…ma non abbastanza per Fernando Alonso che in realtà si presentava a quest’ultimo esame con un handicap di 13 punti.
Sarebbe stata per lui prova difficilissima, ma si sa, in Brasile anche per la Ferrari sono successi miracoli, e poi con la pioggia tutto poteva succedere. Molto è effettivamente successo, e non solo per la pioggia. Già alla terza curva Sebastian Vettel finiva in testacoda, toccato da Senna, e si vedeva sfilare tutto il plotone rimanendo ultimo a centro pista, miracolosamente illeso, ma con una fiancata danneggiata.
Le Ferrari invece erano partite benissimo, con un Massa arrembante addirittura secondo dopo due curve, superato da Alonso che infilava anche Webber. Così al terzo passaggio le due McLaren di Hamilton e Button conducevano la gara seguite da Alonso che scivolava fuori pista perdendo solo una posizione a favore di Hulkenberg.
La pioggia, ampiamente prevista, è cominciata a crescere tanto da costringere tutti, dopo dieci giri, a rientrare vai box e montare le gomme intermedie. Tutti tranne Button ed Hulkenberg, che guidando come “sulle uova” hanno preso un bel margine di vantaggio.
Pian piano i gommati con intermedie sono risaliti mentre Hulkenberg pressava Button fino a passarlo dopo 19 giri. I tecnici al muretto, cronometri alla mano, si rendevano conto che stava giungendo il momento di tornare a pneumatici slick e così tra il 19° e il 20° passaggio tutti rientravano ai box per un ennesimo cambio gomme. Alonso montava gomme medie, Vettel gomme dure.
Dopo 23 passaggi Hulkenberg e Button, che non si erano fermati, conducevano su Hamilton staccato di 45″. Ma proprio in questo giro usciva la Safety Car per dar modo ai commissari di pulire un poco la pista dai tanti detriti, segnalati anche via radio dalla stesso Alonso. Una uscita abbastanza insolita perché in realtà non c’era nessuna vettura in posizione pericolosa. Di questa Safety Car approfittavano Button e Hulkenberg per cambiare gomme.
Trentesimo giro, si ferma la Safety Car: Hulkenberg e Button sempre ai primi posti, seguiti da Hamilton, che supererà presto il compagno, Alonso e Vettel. Sembrava cosa fatta per il tedeschino, ma in pista poteva ancora succedere di tutto. Come il ritiro di Hamilton, che al comando della gara, in bagarre con Hulkenberg, veniva da quest’ultimo messo fuori gara mentre tutti tornavano ai box per rimontare le intermedie.
Dopo 58 giri era di nuovo Button al comando davanti a Hulkenberg che pagava anche un drive through per l’incidente con Hamilton, poi Massa virtualmente sul podio che il giro dopo cedeva naturalmente questa posizione al compagno Alonso. Vettel, settimo, nonostante gli avvertimenti dal box (aveva anche in trasmissione un problema radio) continuava a girare più veloce di tutti, anche se in realtà sapeva bene che la sua posizione era sufficiente per vincere il mondiale.
Ma le sorprese non erano finite. A due giri dalla fine Paul Di Resta andava a sbattere duramente nella curva che immette nel rettilineo box… Per fortuna per lui niente danni, mentre tornava in pista la Safety Car che avrebbe portato le rimanenti vetture sotto la bandiera a scacchi. Così Vettel con un sesto posto guadagnava i punti necessari e chiudeva il Mondiale 2012 a quota 281, tre punti in più di Fernando Alonso.
Se sul piano tecnico Vettel, e la sua Red Bull si sono ampiamente meritati la vittoria, sofferta sino alla fine, si può dire che anche un fortissimo Alonso avrebbe meritato questo titolo…
La sua Ferrari non è stata altrettanto efficiente, anche se non ha mai accusato grossi problemi tecnici. Certo, non ci fossero state quelle due eliminazioni, durante la stagione, il campione delle Asturie avrebbe potuto festeggiare lui, a sua volta, un meritato titolo mondiale.