Ferrari e Alfa Romeo di nuovo insieme in pista? Il presidente Sergio Marchionne è possibilista: “Ci stiamo lavorando”.
Ferrari e Alfa Romeo di nuovo insieme in pista? Il presidente Sergio Marchionne è possibilista: “Ci stiamo lavorando”.
Ha del clamoroso la notizia relativa a un futuro ritorno di Alfa Romeo in Formula 1. Un rientro per il quale Sergio Marchionne, che ha animato ieri pomeriggio il consueto incontro annuale di Ferrari con i giornalisti per l’analisi della stagione appena archiviata, si dichiara inaspettatamente possibilista, seppure allo stato attuale non vi sia nulla di concreto.
La dichiarazione del presidente Ferrari, avanzata non in sede ufficiale ma durante un colloquio informale come riportano numerose fonti Web, vedrebbe un rientro per il marchio del Biscione come fornitore di power unit oppure come nuova Scuderia. In altre parole: l’ipotesi di una “Scuderia Alfa Romeo” è, secondo Marchionne, “Un pensiero che abbiamo sempre. D’altro canto, la tradizione sportiva fa parte del Dna di Alfa Romeo: gli appassionati sono moltissimi in tutto il mondo, è chiaro che nel futuro Alfa dovrà esserci nuovamente il motorsport”. Questa parola fa nascere più di una possibilità: Turismo o monoposto? “Per il momento c’è il progetto della nuova Giulia. Poi si vedrà. Però la F1 non è affatto da scartare”.
In effetti, va detto che all’inizio le parole “Alfa Romeo in F1” riguardavano più una boutade scaturita a mo’ di provocazione in seguito al taglio dei costi per la fornitura delle power unit alle scuderie, e per il quale Ferrari nei giorni scorsi aveva posto il proprio veto. Mentre si tirano le somme della stagione terminata due settimane fa, i vertici sportivi di Maranello si trovano infatti contrapposti a Jean Todt e Bernie Ecclestone che hanno ottenuto una delega per le decisioni relative alla governance, alle power unit e alle riduzioni dei costi.
In estrema sintesi, Sergio Marchionne dice che, piuttosto che svendere ad altri le power unit Ferrari, “Organizziamo una Scuderia Alfa Romeo”. Non c’è nulla di concreto, dunque; allo stesso modo, appare “improbabile”, come ammette lo stesso Marchionne, l’uscita di Ferrari dalla Formula 1.
Tuttavia, per gli appassionati il ritorno di Alfa Romeo in F1 sarebbe una notizia ghiotta, e che potrebbe far salire le quotazioni di immagine del circus iridato oltre che, ulteriormente, degli stessi protagonisti che sarebbero coinvolti: appunto, Ferrari e Alfa Romeo. Come dire: se nella stagione di F1 appena trascorsa le monoposto di Vettel e Raikkonen inalberavano le scritte “Alfa Romeo”, nel futuro potrebbe esserci molto di più per il Biscione nella massima Formula. Ma, come detto, siamo nel campo delle ipotesi e dei pareri informali. Del resto, nel Mondiale di durata (il Fia World Endurance Championship) due marchi che fanno parte dello stesso Gruppo, cioè Audi e Porsche, sono i mattatori del Campionato. Andando più indietro nel tempo, gli appassionati ricordano i duelli rallystici tra Fiat (con la 131 Abarth) e Lancia (con la Stratos) che hanno scritto pagine epiche nella storia del motorsport. Perché non potrebbe avvenire lo stesso, nei prossimi anni, in F1 con Ferrari e Alfa Romeo insieme ma “separate” dall’agonismo in pista?
L’obiettivo apertamente dichiarato dal manager italo canadese resta, per il momento, la vittoria nel Mondiale. Per questo, Sergio Marchionne punta il dito sulle potenzialità di Maranello: Ferrari, in altre parole, possiede le necessarie expertise e i fondi economici sufficienti per il “colpo grosso”. Ma per arrivare al massimo traguardo per un team impegnato a tempo pieno nel motorsport, il presidente Ferrari guarda in faccia la realtà e avverte che i tre mesi della pausa invernale, in vista del “via” del Mondiale 2016, dovranno essere assolutamente produttivi: “Non dobbiamo più commettere l’errore di permettere ad altri team la vittoria nel Mondiale già durante l’inverno: nei mesi di pausa dobbiamo vivere nel terrore che gli avversari possano riuscire in un lavoro migliore del nostro”.