Dichiarata ambasciatrice di una nuova sinergia fra la Divisione sportiva di Wolfsburg e la futura gamma elettrica I.D., la “I.D. R Pikes Peak” viene illustrata in una prima immagine.
Uno dei vantaggi della trazione elettrica è quello di non subire gli effetti della rarefazione dell’aria: per questo, potenzialmente, i veicoli a zero emissioni risultano ideali nel funzionamento in alta quota. Nell’ottica delle competizioni, inoltre, la coppia costante può rendere le auto elettriche particolarmente rapide in accelerazione. Due atout sui quali i vertici sportivi Volkswagen hanno sviluppato il prototipo chiamato a partecipare, il prossimo giugno, alla Pikes Peak 2018, la “Race to the Clouds” che dal 1916 si tiene sul percorso di 19,99 km, immerso nella catena delle Montagne Rocciose vicino a Colorado Springs su un dislivello di 1.440 m e con l’arrivo posto ad una quota di 4.300 m. Condizioni ideali per trasformare l’impegno sportivo in un eccezionale banco di prova sul quale sperimentare nuove soluzioni in materia di motori, assetti e pneumatici (tre “voci” strettamente correlate fra loro, soprattutto nell’ottica della mobilità elettrica che presuppone, date le caratteristiche delle unità motrici, engineering specifici per gli schemi sospensioni e le mescole delle gomme).
Dopo le prime anticipazioni, che avevano tenuto banco lo scorso autunno con una prima indicazione “di massima”, alcuni dettagli di anteprima svelati all’inizio di febbraio (unitamente alla conferma del pilota, l’esperto Romain Dumas tre volte vincitore alla corsa in salita del Colorado e campione mondiale Endurance 2016) e un secondo teaser, in queste ore i vertici della Divisione sportiva di Wolfsburg rendono nota la “carta d’identità” della vettura che sarà impiegata alla Pikes Peak 2018: un modello che, oltre a rappresentare un nuovo tassello nella strategia di elettrificazione promossa dal Gruppo VAG e confermata nei giorni scorsi dall’amministratore delegato Matthias Müller, segnerà per Volkswagen il ritorno in forma ufficiale alla Pikes Peak, dopo più di trent’anni dall’ultima partecipazione (1987, con la celebre VW Golf bimotore da 620 CV, equipaggiata con due unità 1.3 e portata in gara dal campione europeo Rally 1979 Jocki Kleint).
Dichiarata “Ambasciatrice della futura gamma I.D. 100% elettrica e delle Volkswagen più sportive, le versioni R”, la Volkswagen I.D. R Pikes Peak – questo il nome del prototipo VW che prenderà parte alla “Race to the Clouds”, in programma nel weekend del 24 giugno – è stata progettata con l’obiettivo di promuovere, da un lato, la nuova lineup 100% elettrica I.D. attesa in produzione,negli stabilimenti di Swickau, da fine 2019 (la “compatta” Volkswagen I.D., il minibus I.D. Buzz che recentemente è stato dichiarato “erede concettuale” del Maggiolino, il SUV I.D. Crozz e la recentissima berlina di alta gamma I.D. Vizzion esposta nei giorni scorsi al Salone di Ginevra 2018); dall’altro, fissa un ulteriore tassello nella sinergia tra Volkswagen R e Volkswagen Motorsport.
Il nome “I.D. R Pikes Peak” va letto, quindi, in una accezione simbolica: la “Sport” che un ulteriore teaser di anteprima illustra nelle linee esterne porterà in dote l’immagine delle VW più sportive – ovvero quelle che appartengono alla lineup “R” – e le caratteristiche della futura gamma I.D.: “Con quest’ultima, ci poniamo un obiettivo di avanguardia nel comparto delle auto elettriche – indica il membro del CdA e responsabile Sviluppo VW Frank Welsch – Gareggiare nella cronoscalata più famosa al mondo con la I.D. R Pikes Peak non ha solo un significato simbolico, ma è anche un test importante per lo sviluppo generale delle auto elettriche”.
Una dichiarazione di intenti, questa avanzata dal dirigente tecnico di Wolfsburg, che trova conferma nell’indicazione del responsabile Vendite, Marketing e Post-vendita Jürgen Stackmann: “La Pikes Peak è una delle gare motoristiche più iconiche del mondo. Per Volkswagen rappresenta una opportunità fantastica per cambiare la percezione della mobilità elettrica, sia dal punto di vista emozionale sia sportivo, grazie al progetto della I.D. R”.
L’immagine “intera” di Volkswagen I.D. R Pikes Peak mette in evidenza un corpo vettura dalle linee dichiaratamente ispirate a quelle dei prototipi impegnati nel World Endurance Championship: parafanghi più rialzati rispetto al “muso” e alla parte posteriore del veicolo, cellula abitacolo centrale con parabrezza panoramico, vistose appendici aerodinamiche (un ampio splitter anteriore, larghe “minigonne” laterali, un enorme alettone posteriore abbinato alla “pinna” longitudinale” e un diffusore inferiore). I dettagli tecnici del progetto saranno resi noti nelle prossime settimane.
L’impegno sul quale i “piani alti” di Wolfsburg puntano i riflettori si annuncia particolarmente ambizioso: il raggiungimento di un nuovo record per un’auto elettrica, che alla Pikes Peak appartiene, attualmente, alla e0 PP100 da 1.600 CV condotta alla Pikes Peak nel 2016 dal neozelandese Rhys Millen: 8’57”118 per coprire i 19,99 km della “Race to the Clouds”. Cifre che, contrariamente alle “tradizionali” cronoscalate su asfalto, vanno lette tenendo conto di un impegno in più: la Pikes Peak è una cronoscalata da affrontare in un’unica manche, anziché su due. Ciò vuol dire che team, scuderie e piloti avranno a disposizione un solo colpo in canna per fare il “colpaccio”.
È, del resto, quanto aveva osservato Romain Dumas già nelle scorse settimane: “La grande sfida della Pikes Peak è rappresentata anche dal fatto che si ha a disposizione un solo tentativo; tuttavia, il team è molto motivato: ha già dimostrato in altre occasioni di essere in grado di ottenere il successo fin da subito”. Dal canto suo, il direttore di Volkswagen Motorsport, Sven Smeets, aggiunge una ulteriore valenza tecnica al “semplice” impegno sportivo che sottolinea l’importanza della Race to the Clouds: “Il nostro expertise maturato in varie specialità del motorsport ci permette di studiare, e dimostrare, l’efficacia delle tecnologie per le batterie e i propulsori elettrici del futuro in un ambiente molto competitivo e sull’estrema variabilità delle condizioni meteo e del fondo stradale che caratterizzano la cronoscalata del Colorado”.