Il team principal è pronto a tradurre in risultati il lavoro dei mesi passati per dare il meglio nella stagione 2011.
Il team principal è pronto a tradurre in risultati il lavoro dei mesi passati per dare il meglio nella stagione 2011.
Stefano Domenicali ritiene di essere ancora l’uomo giusto per la sua squadra, quello che può tradurre in risultati la grande mole di lavoro prodotta nel 2010, e non fa fatica ad ammettere che se nella scorsa stagione fosse stato seduto su una panchina di serie A, oggi certamente si ritroverebbe in cerca di un altro ingaggio.
“Grazie a Dio la F1 non è il calcio e non mi hanno esonerato – afferma – a tagliare ci vuole un secondo, per ricostruire servono anni. Ma un team principal è qualcosa di diverso. Questa è un’azienda e io devo gestire sotto ogni aspetto e non solo quello sportivo. Dopo Abu Dhabi ho pensato alle dimissioni, però resto perché credo di essere quello che meglio può capitalizzare tutto il lavoro di questi mesi. Non sono attaccato alla sedia. Però sono giunto alla conclusione che dimettermi sarebbe stato un errore”.
Come sarebbe sbagliato concedere a Massa un’altra stagione anonima e inconsistente che non consenta alla Ferrari di accumulare punti importanti nella classifica costruttori e non aiuti Alonso nella lotta per il titolo piloti. “Felipe è un uomo e un pilota perfettamente integro – spiega Domenicali – si lamenta molto perché cerca scuse mentali, ma sa benissimo che non può permettersi un’altra stagione come questa”.[!BANNER]
Parole dure, che suonano come un avvertimento e arrivano in un momento di quiete apparente per spronare un pilota che ha perso fiducia nella squadra e, da qualche gran premio, non riesce a ritrovare se stesso. La sfida di Domenicali è già iniziata, l’uomo dei box non vede l’ora di scendere in pista e fa la voce grossa: nel 2011 le parole errore e comprensione non rientrano nel vocabolario del team principal di Maranello.