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F1 Gran Premio del Giappone: Vettel aiuta ancora Hamilton

Di Francesco Parente
Pubblicato il 7 ott 2018
F1 Gran Premio del Giappone: Vettel aiuta ancora Hamilton
Lewis fa un weekend perfetto, ma la Ferrari (il sabato) e Vettel (oggi) hanno nuovamente buttato via una gara e allontanato il Mondiale.

Partenza lampo per Lewis Hamilton, dietro di lui mantenevano la posizione Bottas, Verstappen, Raikkonen, Grosjean, che però al primo giro veniva sorpassato all’esterno da Vettel, poi Raikkonen attaccava Verstappen che andava largo alla chicane ma l’olandese si difendeva in modo estremo e mandava fuori pista il finlandese della Rossa, così Vettel ne approfittava e passava il compagno di squadra: in un solo giro il tedesco si ritrovava al quarto posto. Le battaglie in pista non finivano, così Leclerc attaccava Magnussen, il danese faceva un cambio di direzione di troppo, il monegasco lo tamponava e gli forava un pneumatico rimasto poi a bordo pista: Safety Car dentro!

Intanto la direzione di gara dava 5 secondi di penalità a Verstappen per la manovra fatta su Raikkonen; al settimo giro rientrava la Safety Car, Vettel si faceva vedere negli specchietti della Red Bull dell’olandese, alla curva del “cucchiaio” lo affiancava, metteva all’interno tre quarti di macchina, Max forse non lo vedeva arrivare così veloce, chiudeva la traiettoria, si toccavano e Vettel si girava finendo in 18° posizione. Sono troppe le gare in cui il tedesco della Ferrari azzarda al primo colpo compromettendo gara e Mondiale: incredibile!

In pista a Suzuka c’era un pilota nel frattempo che risaliva la china (come spesso è abituato a fare), con decisione e senza compromettere la sua monoposto: Ricciardo dava inizio ad una serie di “corpo a corpo” e al giro 14 era in quinta posizione. Questa la classifica al giro 20: Hamilton, Bottas, Verstappen, Ricciardo, Grosjean, Gasly, Perez, Raikkonen, Ocon, Sainz, Hartely, Vettel, Alonso, Hulkenberg, Leclerc, Ericsson, Sirotkin, Vandoore, Stroll.

Al primo pit stop la scelta dei piloti si divideva sulla possibilità di montare o la gomma gialla o la bianca (con la certezza di arrivare fino alla fine), scelta proprio dal leader della gara (Hamilton) per amministrare la corsa fino all’ultimo giro. Al giro 38 la gara proponeva le due Mercedes in testa, con Hamilton che amministrava in tutta tranquillità la sua gara su Bottas, distaccato di circa 5 secondi e su Verstappen, che però si avvicinava al finlandese della Mercedes. Dietro l’olandese si trovava Ricciardo, che alle sue spalle arginava l’accoppiata Rossa Raikkonen-Vettel. Intanto la direzione di gara metteva il regime di Virtual Safety Car poiché per una rottura Leclerc posteggiava la sua Alfa Romeo Sauber a bordo pista. L’occasione era ghiotta per Verstappen, che intanto ne approfittava per avvicinarsi a Bottas e molto presto i due entravano in battaglia: i doppiati aiutavano leggermente il finlandese, ma il pilota della Red Bull dava la colpa al suo motore, gridando ai box: “è incredibile di quanto sia lento questo motore!” A Suzuka finiva così: Hamilton, Bottas, Verstappen, Ricciardo, Raikkonen, Vettel, Perez, Grosjean, Ocon, Sainz, Gasly, Ericsson, Hartley, Alonso, Vandoorne, Sirotkin, Stroll. Per la quinta volta in carriera Hamilton vinceva il Gran Premio del Giappone e le sue mani sono sempre più sul quinto titolo mondiale. Per la Ferrari un weekend da dimenticare, un disastro team-pilota che, come tante altre volte quest’anno, ha contribuito a buttar via una gara e un Mondiale.

 

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