Rientrano Lola e Prodrive nel 2010 se verrà approvato il tetto ai budget. Mosley chiede ai teams a quale cifra il tetto è ragionevole
Rientrano Lola e Prodrive nel 2010 se verrà approvato il tetto ai budget. Mosley chiede ai teams a quale cifra il tetto è ragionevole
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Il presidente della FIA non demorde. Dopo aver lanciato la proposta per le squadre di Formula 1 di partecipare con un budget di 30 milioni di euro, ora Max Mosley ha mandato una lettera a tutti i responsabili delle squadre chiedendo loro se la cifra, 25 o 30 milioni, è una cifra accettabile o meno. E lo vuole sapere entro il 29 di Aprile, data nella quale è fissato il FIA World Council, perché sarebbe intenzionato ad aprire l’accesso al Mondiale ad altre tre squadre, per arrivare a una griglia di 26 vetture.
Attratto da queste eventualità il mondo della F.1 inglese si sta agitando. Se una proposta del genere venisse accettata, dal 2010 sarebbero in diversi a farsi avanti. Tra questi, oltre al team americano USF1, anche la Lola e la Prodrive di Dave Richards. Quello che sembra più concreto è il ritorno di Lola, che ha disputato già 139 Gran Premi, più altri 19 come Lola Haas, ritirandosi a inizio 1997.
“La necessità per la F.1 di adottare un approccio responsabile in questi tempi di crisi potrebbe creare le condizioni ideali per considerare di sviluppare una monoposto da Gran Premio” ha ammesso Martin Birrane, amministratore delegato della Casa di Huntingdon. Birrane, che ha rilevato l’azienda fondata da Eric Broadley proprio nel 1997, non ha mai nascosto questa sua ambizione.
Tra l’altro, in questi ultimi dieci anni, la Lola ha mantenuto un dinamico interesse nel mondo delle competizioni costruendo monoposto per diversi campionati, dalle World Series alla F.3, alle A1GP, F.3000 e F.Nippon. Recentemente ha realizzato delle barchette per le serie endurance molto interessanti che stanno dominando in LMP1 (col motore Aston Martin) ed LMP2 in diversi campionati. Ma nel frattempo tratta con la Cosworth per una eventuale fornitura di un motore V8 all’altezza della situazione.
La pensa allo stesso modo David Richards, che in una lunga intervista al settimanale Autosport ha rinnovato il suo interesse per questa possibilità. Come presidente della Aston Martin potrebbe addirittura utilizzare questo marchio, anche se lo stesso tende a minimizzare la cosa. Ma è certo che la Prodrive, che nel 2007 aveva studiato lo “sbarco” in F.1, sarebbe disponibile (visto che ha perso anche la collaborazione con la Subaru nel Mondiale Rally) a entrare nel mondo dei Gran Premi.
“Con un budget così limitato sarebbe un po’ come tornare indietro di qualche anno, quando le squadre avevano al massimo 250 dipendenti – ha ammesso Richards – io penso che si possa fare con circa 150 uomini. E’ chiaro, questo solo per realizzare telai e sospensioni, mentre per i motori ed i cambi ci si rivolgerebbe, come si faceva una volta, a fornitori esterni“.
Questa idea di ridimensionare i prezzi è piaciuta anche ad altri. Ad esempio, l’amministratore delegato della Mercedes Dieter Zetsche ha commentato: “La gente pensa che la F.1 sia un lusso, ed è bene che in momenti del genere possa dare un segnale forte ridimensionandosi“.