Il presidente Donald Trump vuole rivedere le normative sui consumi ed emissioni previste per il 2025. La proposta ha scatenato le reazioni dei costruttori.
L’idea del Presidente degli USA, Donald Trump, è quella di rivedere le normative sulle emissioni e sui consumi volute dalla precedente presidenza Obama, ritenute troppo rigide dal corso repubblicano. La questione verte sui i limiti imposti per il 2025, infatti a partire da questa data, la media di consumo delle auto di una casa automobilistica non dovrà essere non inferiore a 19,8 km/l (46,7 mpg). L’amministrazione Trump vuole stravolgere questi valori, innanzitutto vuole introdurre un regolamento meno severo con una media di consumo non inferiore a 15,7 km/l (37 mpg), e a partire dal 2026, un anno dopo alla data scelta precedentemente.
Opposizioni all’idea di Trump
L’idea di Trump non sta trovando grandi sostenitori, a partire dalla California, che si è schierata apertamente contro il Presidente americano. Non è un caso che proprio lo Stato affacciato sul Pacifico abbia preso questa posizione, infatti si parla di una regione che da sempre si distingue per essere all’avanguardia e che dagli anni ’60 del secolo scorso ha il potere di legiferare in modo indipendente dal Governo federale su alcuni argomenti, compreso quello spinoso dell’inquinamento. L’idea della California è quella di realizzare un qualcosa che si collochi in mezzo tra la legge in vigore e la proposta Trump, con un taglio dei consumi medi del 3,7% annuo fra il 2022 e il 2026 contro il 5% delle regole attuali. Trump ha reagito stizzito alla controproposta della California, innescando una bagarre che ha coinvolto anche i costruttori di auto.
Fra questi vanno annoverati BMW, Ford, Honda e Volkswagen che hanno annunciato di volersi attenere al piano della California. Trump ha subito reagito attraverso Twitter con dei post al vetriolo. Il 21 agosto il Presidente ha dichiarato che le sue normative porterebbero ad un abbassamento del prezzo delle auto di oltre 3000 dollari, mentre il 22 agosto ha puntato il dito contro Ford sostenendo che Henry Ford (il fondatore) sarebbe amareggiato nel vedere che i manager attuali vogliono costruire auto più costose, meno sicure e affidabili, il tutto per non opporsi ai legislatori della California.