Proseguono le proteste a Termini Imerese, dove 2.200 operai attendono notizie riguardo il loro futuro dopo la dismissione da parte di Fiat.
Proseguono le proteste a Termini Imerese, dove 2.200 operai attendono notizie riguardo il loro futuro dopo la dismissione da parte di Fiat.
Continuano le tensioni per la difficile situazione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Secondo gli ultimi aggiornamenti in arrivo dalla fabbrica siciliana, che il costruttore ha intenzione di dismettere entro fine anno, dall’ultima assemblea tra i lavoratori tenutasi davanti lo stabilimento è emersa l’intenzione di chiedere un incontro urgente con alcuni sindaci del comprensorio, riunione che, stando alle richieste avanzate dalla Fiom di Palermo, si dovrebbe tenere presso la sede del comune di Termini Imerese questo pomeriggio.
Intanto, in attesa di una risposta da parte delle autorità, la protesta prosegue, tanto che le tute blu della Fiat e dell’indotto stanno bloccando in queste ore la stazione ferroviaria di Termini Imerese, in attesa che l’incontro di domani previsto presso la sede della Regione Sicilia a Palazzo D’Orleans, a Palermo, si riveli utile a sbloccare la situazione dei lavoratori che già nella giornata di oggi sono in cassa integrazione.
In questo contesto appare di grande importanza il tavolo previsto presso il Ministero dello Sviluppo Economico il 27 settembre, dove si discuterà del futuro dello stabilimento e del piano di rilancio dell’area industriale di Termini Imerese nel dopo-Fiat, una questione che vede coinvolti ben 2.200 lavoratori tra dipendenti diretti e indotto.