Circa il 43% degli italiani che vogliono cambiare auto si collega a internet. Intanto sono soprattutto i grandi concessionari a fare veri affari.
Circa il 43% degli italiani che vogliono cambiare auto si collega a internet. Intanto sono soprattutto i grandi concessionari a fare veri affari.
Internet sembra essere diventato il principale “mercato” di approvvigionamento per chi vuole acquistare un’auto. O per lo meno di chi vuole avere informazioni dettagliate sul veicolo che potenzialmente interessa.
I dati su questo fenomeno, che già era intuito dagli utenti del web, sono stati ora messi nero su bianco da Google, che ha effettuato una ricerca in tal senso. Ecco i numeri: il 43% di chi punta a cambiare auto, si collega alla rete, mentre il 37% preferisce il vecchio sistema: andare direttamente dal concessionario a chiedere consigli, informazioni, preventivi e brochure. C’è poi un 7% che è ancora attratto dalla carta stampata specializzata e chi si affida al passaparola di parenti, amici e colleghi (4%).
Una cosa importante che è stata rilevata è che se il sito internet di un’azienda automotive non soddisfa l’utente – o comunque se non dà tutte le informazioni richieste – il potenziale cliente è portato addirittura a cambiare marchio.
Visto l’accresciuto interesse degli utenti per il binomio web-auto, sono in crescita gli investimenti delle Case produttrici verso i siti internet specializzati, con una quota di mercato che se nel 2010 era dell’11% a fine anno arriverà al 15.
Brutta aria per i concessionari? Non è detto, anche se la tendenza è di trasformarli più in luoghi di rivendita di auto usate e meno di auto nuove: nel corso del 2010, infatti, le vendite di seconda mano sono salite dell’8% mentre il nuovo ha perso il 9%.
A fare fatturato, tuttavia, sono soprattutto i grandi concessionari, che offrono ai clienti una scelta maggiore. Come del resto rivela uno studio ad hoc chiamato “Top 50 Dealer” che mostra che quasi 1 auto su 5 è venduta tramite i primi 50 concessionari del Paese, lasciando agli altri il resto. Lo studio ha mostrato anche che per 10 vetture nuove, il grande dealer ne vende 5 usate contro una media europea di 1 a 1.