Alcune assicurazioni disdicono polizze ad automobilisti che non hanno mai avuto sinistri. Motivo? Pagano un premio basso e non sono redditizi.
Alcune assicurazioni disdicono polizze ad automobilisti che non hanno mai avuto sinistri. Motivo? Pagano un premio basso e non sono redditizi.
L’ultima “tendenza” in fatto di assicurazioni auto è alquanto curiosa, anche se perfettamente legale: se un cliente è “virtuoso”, cioé non ha sinistri con colpa per un lungo periodo, la compagnia non ha più interesse ad assicurarlo perché diventa economicamente poco profittevole e quindi cercherà di disdire la sua polizza o aumentarne il premio.
Questo situazione si fonda sul nuovo Codice delle Assicurazioni private, entrato in vigore nel 2006 che puntava a favorire la concorrenza tra imprese a favore degli utenti. Tale codice, per esempio, consente alle compagnie di disdire le polizze con un preavviso di appena 2 settimane. Con tanti saluti alla tutela di chi si vede improvvisamente cancellare una copertura che, nel caso dell’rc auto, è obbligatoria.
E pertanto, di fronte a un cliente che non ha mai sinistri, il premio si abbassa sempre più fino a diventare economicamente svantaggioso per un’azienda. Che fare per tutelarsi? A questo punto, per assurdo, avere un piccolo incidente ogni 5 o 6 anni potrebbe essere conveniente? No, nemmeno questo può tutelare l’utente perché la compagnia può rescindere quando vuole.
Naturalmente le aziende hanno diversi modi per “eliminare” automobilisti poco affidabili, poco redditizi, troppo giovani, inesperti o residenti in zone ad alto rischio truffa (come il sud Italia): uno dei più usati è quello di proporre premi elevatissimi e palesemente inaccettabili.
A difesa della categoria delle assicurazioni l’Ania porta la questione truffe: “Bisogna pensare che le aziende che in alcune zone del Paese le truffe sono all’ordine del giorno, al punto che molti nostri associati stanno chiudendo i propri uffici sottraendosi al mercato”.
In effetti, i dati relativi a quest’ultimo punto sono incredibili: se nel nord c’è un ufficio o un’agenzia ogni 10.527 veicoli circolanti, nel centro-sud ce n’è uno ogni 17.329 (nel 2009 erano uno ogni 15.854) e in Campania – regione da record negativi – n’è rimasto aperto uno ogni 32.617.
Interessanti anche i dati relativi ai risarcimenti, che in Italia – rispetto al resto d’Europa – riguardano più le lesioni e i danni biologici che i danni al veicolo: fatto 100 il totale costi dei risarcimenti Rc auto, appena il 35% va alle riparazioni, mentre il 41% (5,7 miliardi di Euro) è destinato a morti o invalidità gravi (superiori al 9%) e il 24% (3,4 miliardi) finisce alle lesioni di lieve entità, come il classico “colpo di frusta” che può colpire il collo degli automobilisti tamponati e che in Italia vede in testa province come quelle di Crotone, Brindisi, Taranto, Foggia, Bari e Lecce.