Niente socio indiano per la De Tomaso, l’azienda di Gian Mario Rossignolo conferma però la volontà di far partire la produzione della Deuville.
Niente socio indiano per la De Tomaso, l’azienda di Gian Mario Rossignolo conferma però la volontà di far partire la produzione della Deuville.
Non saranno fondi indiani quelli che andranno a finanziare gli ambiziosi piani di De Tomaso. La trattativa con il socio indiano annunciata dalla famiglia Rossignolo, che detiene il controllo della casa automobilistica, si è infatti arenata, bloccando così l’ingresso di nuovi protagonisti nel capitale dell’azienda che non naviga in acque tranquille.
Ad annunciare il fallimento delle trattative tra le parti sono stati i sindacati metalmeccanici dopo aver incontrato i vertici della De Tomaso, con cui si è discusso del rinnovo della casa integrazione in scadenza a fine anno.
A quanto si apprende, lo scoglio che ha fatto naufragare i colloqui è stato l’obbligo, per la famiglia Rossignolo, di fare un passo indietro, cedendo di fatto il controllo dell’azienda al nuovo azionista il quale, dal canto suo, avrebbe versato nelle casse dell’azienda quei capitali necessari a far partire la produzione del SUV di lusso Deauville già annunciato presso lo stabilimento ex-Pininfarina di Grugliasco, per un progetto che coinvolge ben 900 dipendenti.
Con il passaggio del controllo in maniere straniere, affermano i Rossignolo, la produzione della vettura in Piemonte non sarebbe stata affatto sicura e avrebbe così messo a rischio la sopravvivenza della fabbrica ritenuta fondamentale per l’occupazione nell’hinterland torinese.
Nonostante la frenata, però, la famiglia Rossignolo ha dichiarato di voler continuare con la volontà di mandare avanti il progetto, riscuotendo parere favorevole dalla Fiom e facendo restare in sospeso il giudizio delle altre sigle sindacali per il fatto che, nonostante i validi propositi, rimangono non pochi dubbi sulla sostenibilità finanziaria del gruppo.