Nell’ultima prova Webber agguanta la prima vittoria stagionale. Alle sue spalle il compagno di squadra Vettel completa la doppietta Red Bull.
Nell’ultima prova Webber agguanta la prima vittoria stagionale. Alle sue spalle il compagno di squadra Vettel completa la doppietta Red Bull.
Probabilmente Babbo Natale nel quinto continente arriva prima del 25 dicembre. Così quest’anno, il grande vecchio, ha portato in regalo all’australiano Webber, il primo Gran Premio della stagione, proprio allo scadere della serie, che è servito alla Red Bull per una scoppiettante doppietta finale.
E a noi, poveri spettatori che a San Paolo non siamo andati, ci è toccato di credere alla favoletta del grave problema al cambio, segnalato dai tecnici al box quando il capolista Vettel segnava il giro più veloce, e mai aveva accennato a problemi del genere…Così, come era stabilito all’interno della squadra già prima del via, il leader Vettel ha sollevato del tutto il piede dal gas in pieno rettilineo lasciando andare indisturbato il compagno di squadra. Il quale, per carità, dopo tutto quello che ha fatto per il team durante la stagione, un premio se lo meritava di certo, dopo aver fatto da cavia per tante innovazioni tecniche che erano costate a inizio stagione una serie di ritiri.
Niente da ridire quindi come il diesse Red Bull abbia gestito la gara. In fondo, col margine di supremazia tecnica che questa magica monoposto disegnata dal tecnico Newey ha dimostrato per tutto l’anno, se lo poteva permettere. Magari poteva evitarci questa pietosa messa in scena, alla quale nessuno, dai commentatori ai giornalisti presenti, ha voluto dar credito.
Il GP del Brasile, ultima prova del Mondiale F.1 2011, questa volta senza pioggia, ha ribadito quelli che sono stati per tutto l’anno i valori in campo. Red Bull imprendibili, grazie alle quali Vettel si è aggiudicato il record delle pole position, e il suo compagno la prima fila, seguite dalle due McLaren e poi dalle Ferrari. Vettel ha fatto la solita gara, scattando al comando e prendendo subito un buon margine, che ha gentilmente regalato al compagno di squadra che lo seguiva come un’ombra.
Alonso è stato bravissimo ancora una volta a rubare la terza piazza in partenza a Button, che poi ha ricuperato con un sorpasso all’esterno che è stata l’unica emozione della gara. Ma quando è stato il momento di dover montare le gomme più dure Button si è ripreso con gli interessi la terza piazza, che gli ha garantito anche il secondo posto nel mondiale. L’altra McLaren, quella di Hamilton, ha accusato (quella sì…) veri problemi al cambio che l’hanno costretta all’abbandono in pista dopo un accenno di lotta con Massa.
Gli occhi della torcida brasiliana erano puntati proprio su questo pilota, al suo centesimo GP, al suo decimo anno in Ferrari. Ma Felipe non è riuscito a risollevarsi dalla mediocrità che lo ha afflitto per tutta la stagione ed è stato costretto a ringraziare i tifosi a fine gara con un burn out motociclistico di grande effetto.
Ma forse alla Ferrari, al di là di una macchina che riesca a digerire anche pneumatici più duri e ad avere quel carico aerodinamico necessario in tutte le situazioni, si meriterebbe un secondo pilota un po’ più concreto. Il Presidente Montezemolo ha dichiarato più volte che sarà concesso a Massa un riscatto nel 2012… Non possiamo che fare gli auguri al simpatico brasiliano pur rimanendo scettici su questa sua rimonta. Pensiamo che alla Ferrari necessiti invece subito una seconda guida che possa puntare subito al podio, come hanno sia la Red Bull che la Mclaren. E di giovani veloci come i due della Force India, o della Toro Rosso, potrebbero essere subito impegnati alla bisogna. Oppure rischiare qualche giovane della Academy, visto che in Italia non abbiamo una vera e propria “filiere” alla francese, o sponsor che segue i più talentuosi come la Red Bull…
E adesso tutti a casa, in vacanza, mentre i tecnici si spremono le meningi per realizzare quanto di meglio sono in grado di fare. Per quel che si sa, al momento attuale, del regolamento tecnico. Che speriamo sia chiaro per tutti, al di là di ogni interpretazione più o meno “furba” del solito.